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In Catalogna la Terza Via frena la corsa all'indipendenza. Il suo successo nei sondaggi

Da Rottasudovest
Saranno stati gli avvertimenti dell'Unione Europea, la minaccia di lasciare fuori la Catalogna indipendente dalle strutture comunitarie. O sarà una certa stanchezza dopo lo slancio indipendentista degli scorsi mesi e la scarsa attenzione che vi pone Madrid. Fatto sta che ben due sondaggi dell'ultima settimana segnalano che l'opzione indipendentista e una maggiore autonomia da Madrid, all'interno di una Spagna federale, hanno le stesse percentuali di gradimento tra i catalani. In un sondaggio realizzato da Metroscopia per El País, con un margine d'errore di 3,2 punti, il 31% dei catalani vuole l'indipendenza, il 40% preferirebbe rimanere in una Spagna che garantisca nuove competenze a Barcellona. E' questa la terza via su cui insistono i catalani che si sentono anche spagnoli, i settori moderati della Catalogna e il PSOE, che sta cercando nuova visibilità in questo dibattito sull'indipendentismo catalano, proponendosi come una via di mezzo tra l'immobilismo del PP e il radicalismo della Sinistra Repubblicana Catalana (ERC) e di parte dei nazionalisti di CiU. "L'opzione secessionista continua a essere maggioritaria tra i catalani, nel caso potessero votare in un referendum e potessero scegliere solo tra l'indipendenza e l'attuale Stato autonomo. Ma l'indipendenza perderebbe se si offrisse loro una terza opzione, in un nuovo rapporto con Madrid e maggiore autonomia" scrive El Pais. Che sottolinea anche come "il sentimento indipendentista, che non aveva smesso di crescere negli ultimi due anni, scende lievemente in coincidenza degli avvertimenti delle autorità europee, che un'eventuale secessione porterebbe la Catalogna fuori dall'Unione Europea". Anche tra gli elettori di ERC e CiU, i più disposti a votare per l'indipendenza, questa opzione scenderebbe di sei punti se la nuova Catalogna rimanesse fuori dalla UE: in caso di referendum, infatti, l'indipendenza otterrebbe il 46% dei voti tra gli elettori di ERC e CiU, contro il 42% dei no; mentre, se la Catalogna indipendente rimanesse fuori dall'Unione Europea, il no all'indipendenza vincerebbe con il 48% dei voti. Bruxelles può più di Madrid. L'europeismo che si vuole scomparso può più dell'indipendentismo. Il sostegno alla terza via è maggioritario tra gli elettori del Partito Socialista Catalano (la appoggia il 65%) e ottiene importanti percentuali tra chi vota per Iniziativa per Catalunya Verds (44%), Ciutadans (39%) PP (31%). L'apparizione della terza via, sottolinea El Pais, sta portando Convergencia i Uniò, lo storico partito del nazionalismo moderato catalano, a una frattura. Uniò vorrebbe un referendum in cui appaia anche questa opzione e potrebbe staccarsi da Convergencia, che punta invece a un referendum con due opzioni, indipendenza o status quo. "L'identità e il sentimento di appartenenza influiscono enormemente nel posizionamento davanti al processo sovranista. L'opzione secessionista è chiaramente maggioritaria solo tra coloro che si sentono catalani, mentre il mantenimento dell'attuale stato delle cose seduce in modo maggioritario chi si sente solo spagnolo o, in misura minore, più spagnolo che catalano. La terza via attrae chi ha un'identità condivisa, che è il segmento maggioritario della popolazione. Di qui che tanto i partiti indipendentisti quanto il PP o Ciutadans stiano cercando di convincere delle proprie opzioni i settori più centrali, che si sentono sia catalani che spagnoli e che possono far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra" commenta El País. El Periódico de Catalunya ha pubblicato qualche giorno fa un altro sondaggio, realizzato da Gabinet d’Estudis Socials i Opinió Publica, che arriva a risultati simili a quelli di Metroscopia. Il quotidiano barcellonese ha un Barometro con cui segue l'andamento delle reazioni dei catalani al dibattito indipendentista; in quest'ultimo sondaggio è stato chiesto per la prima volta di questa terza via, che offrirebbe alla Catalogna maggiore autonomia all'interno della Spagna, in un eventuale referendum sul futuro assetto della regione, con tre opzioni, indipendenza, status quo o terza via. E il risultato è l'assoluta parità tra indipendenza e terza via: 40% per l'indipendenza e 40,3% per la terza via (il 16,4% preferirebbe mantenere l'attuale situazione). "Risulta significativo che tre elettori del PP su dieci reclamino maggior potere per la Catalogna. Su un possibile accordo con lo Stato, il 49% lo considera possibile, affinché la Catalogna raggiunga la 'pienezza nazionale', senza arrivare l'indipendenza. Il 42,9% ritiene che solo l'indipendenza si raggiungerà quest'obiettivo. Se si scarta la terza via e si propone una domanda di sì o no all'indipendenza, il sostegno alla secessione continua a essere maggioritario, ma perde slancio e le distanze si accorciano. Il 53,3% degli intervistati vuole una Catalogna indipendente nell'UE (-4,5 punti rispetto a maggio). Mentre il no è al 41,5%, 5,5 punti in più rispetto a cinque mesi fa" scrive El Periódico de Catalunya. La palla, lo dimostrano i catalani, è ancora una volta nelle mediocri mani di Madrid. 

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