In corsa per il Parlamento anche Annamaria Abbate (Pd) ed Elisabetta Cabrini (Sel). Abbate: “Dal duello tra Pizzetti e Magnoli può essere favorita Cinzia Fontana”, cioè “una conservatrice”

Ieri mattina la direzione provinciale del Pd ha votato all’unanimità l’ammissione di Annamaria Abbate alle primarie parlamentari. Non è stata una sorpresa, ora però è ufficiale che i candidati sono cinque (Magnoli, Manfredini, Abbate, Fontana e Pizzetti) per un solo posto in Parlamento. Abbate aveva raccolto un numero di firme insufficiente (meno di 125, ne mancavano una cinquantina), anche perché i parlamentari uscenti Luciano Pizzetti e Cinzia Fontana hanno raccolto firme a loro volta, pur essendo candidati di diritto. E gli iscritti non  erano così informati.

E anche questo era prevedibile. Si sapeva da anni che le elezioni politiche si sarebbero tenute nel 2013, eppure il Pd arriva impreparato alle primarie parlamentari. Gli iscritti non si sono mobilitati in un momento fondamentale per il possibile rinnovamento del partito: 2.700 le tessere in provincia, pochi i tesserati così sensibili da firmare per un candidato.

Che rinnovamento ci può essere così? Si vuole a tutti i costi proseguire il lunghissimo regno di Luciano Pizzetti, il leader incontrastato da tanti anni? Dal Pci al Pd, Cremona è Pizzetti, sempre uguale.

E ora l’alternativa è rappresentata da quattro altre persone. Ma ci sarebbe molto da dire, oltre al fatto che Pizzetti non è l’avversario politico e non fa parte dell’incredibile centrodestra di proprietà di Berlusconi. Ma il maggior partito alternativo al centrodestra non può cambiare mai? Pizzetti abilmente ha cambiato spesso ruolo: da segretario provinciale, a consigliere regionale (votatissimo), a segretario regionale, ora deputato. Mai più di due mandati in ciascuno dei ruoli che ha ricoperto. Cremona però non è uscita dalla palude in cui affonda da decenni. Ed è un intero sistema di poteri, assai visibile e comprendente il deputato, a mettere Cremona qualche anno in ritardo rispetto a Crema.

Annamaria Abbate svolge alcune riflessioni, sulle prime: “Polarizzando l’attenzione sul duello tra Pizzetti e Magnoli, dato che le preferenze saranno due, per un uomo e una donna, potrebbe essere favorita proprio Cinzia Fontana. Io mi sono candidata per diversificare l’offerta, rispetto alla rottamazione spinta di Alessia Manfredini e al conservatorismo di Cinzia Fontana”. Abbate si riferiva probabilmente alla duplice intervista tv apparsa su Cremonaoggi.it, con la tecnica dei due candidati che occupano le due metà dello schermo e rispondono a turno alle stesse domande.

In questo, chi voterebbe Magnoli per battere Pizzetti, potrebbe favorire la candidata che Annamaria Abbate definisce “conservatrice”.

Allora queste candidature sono una trappola? Dal voto del 29 e del 30 dicembre non potrà uscire il rinnovamento? Che gran parte degli elettori del Pd si aspetta, ma l’apparato no?

Intanto i referendum per abrogare il massacro dell’art. 18 da parte della Fornero sono saltati e non si faranno perché Napolitano ha sciolto le Camere con una settimana di anticipo. Secondo Annamaria Abbate è un danno “i referendum sono uno strumento importante per i cittadini. Il nuovo Parlamento dovrà impegnarsi a correggere alcune riforme: se si farà una legge appropriata, i referendum vengono recepiti”.

Elisabetta Cabrini, insegnante, rappresenta il mondo della scuola e la forza riformista di Sinistra Ecologia Libertà, partito che ha avuto il merito, fra l’altro, di battersi tra i primi per l’acqua pubblica, diversamente dal Pd (Pizzetti ha votato no ai referendum) sostenendo i due referendum, ma non ha ancora esponenti istituzionali né in Provincia né in Comune a Cremona, anche se raccoglie consensi in una parte storicamente di rilievo nella sinistra. La candidatura di Elisabetta Cabrini, che non partecipa naturalmente alle primarie del Pd, è comunque espressione del territorio e rappresenta un’alternativa di valore: le donne premono, vogliono compiere passi avanti.