IN CUCINA CON LO SCRITTORE Federica Gnomo Twins (me), Il ragazzo alla pari, Gremese Editore, maggio 2013

Creato il 03 giugno 2013 da Gnoma

Interviste culinarie di Federica Gnomo Twins
Oggi, in occasione dell’uscita del mio romanzo, Il ragazzo alla pari, edito da Gremese, collana Ombrerosa, vi parlo del mio rapporto cucina, cibo, libro, dopo aver passato in rassegna decine di autori e titoli per questa rubrica.    “Il ragazzo alla pari”, scritto due anni fa, esce ora, in contemporanea ad un film che affronta lo stesso argomento, “Vent’anni di meno”, film francese, di David Moreau. Come avrete capito parliamo del  rapporto d’amore tra due persone con una forte differenza d’età. Quello che in una coppia sembra essere la regola (uomo maggiore anche di molto rispetto alla donna)  quando i due soggetti si invertono scatena sempre delle polemiche. Partendo da questo dato, il romanzo di sviluppa tra le paranoie autoironiche della protagonista, il desiderio travolgente che aleggia sempre nell’aria  e molti intoppi. Il ragazzo alla pari è un romanzo leggero, un po’ piccante, che vorrebbe far  riflettere tra le righe su una coppia anomala, anzi, come scoprirete leggendo, su due coppie anomale( quella tra la protagonista e il giovane, e quella di lui con suo fratello) cercando solo, come auspica il titolo, un parità e dignità di ogni forma d’amore. http://www.gremese.com/default/il-ragazzo-alla-pari.html
La prima domanda di rito è: le piace mangiare bene? E cucinare? Purtroppo sì, mi piace molto cucinare e mangiare, il che mi porta a ingrassare.  Lo fa per dovere o per piacere? Per  piacere. Non sempre però. Odio arrivare tardi la sera e dover mettere qualcosa in tavola per forza.  Invita amici o è più spesso invitato? Invito io, mi piace e non mi spaventa avere decine di ospiti a casa.  Ha mai conquistato amici o un uomo cucinando? Amici sì, marito no. Nel senso che a mio marito non interessa tanto che io cucini o meno. Questo è  pratico ma un po’ frustrante per una cuoca. Vivrebbe con  un compagno che non sa mettere mani ai fornelli? Sì. Finora non ho mai incontrato uomini cuochi. Quando ha scoperto questa sua passione? Da piccola, quando mia madre si assentava e ci lasciava con una  baby sitter incapace,  cucinavo per i miei fratelli in piedi sopra una sedia davanti ai fornelli. Loro mi passavano gli ingredienti per fare il sugo, e la pasta da buttare nell’acqua. Impastavo anche frittelle. Potevamo incendiare casa o ustionarci friggendole per merenda. Non è mai accaduto.
Ci racconta il suo primo ricordo legato al cibo? Il primo in assoluto è la cucina di mia nonna dove stazionavo giorni a fare le bottiglie di pomodoro. Io giravo la manovella del passino. Ricordo pentoloni fumanti, e tutta quella passata rossa…Un odore dolciastro. Avrò avuto 5 anni.
Ha un piatto che ama e uno che detesta? Amo tutto, sono brava a fare zuppe, torte salate, detesto le frattaglie, le lumache, le rane. Le prime per disgusto, le seconde e terze mi piacciono vive. Sono allergica al tartufo, anche l’odore mi fa star male. Quindi se mi invitate e lo sento, scappo.
Un colore dominante proprio di cibi che la disgustano? Non c’è. Vado ad odore.
Quando è in fase creativa ha un rito scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare fermo a scrivere? Caffè a iosa, cappuccini. Scrive mai in cucina? Mai Altrimenti dove ama scrivere? e a che ora le viene più naturale? Scrivo solo al mio pc, nel mio studio, la mattina presto verso le 6 fino alle 10. O la sera dopo le 18. Ho  picchi di concentrazione. Devo stare sola. Odio essere interrotta.
 Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza, snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura? Talvolta pizza, ma raramente. Tanto all’ora di pranzo sono stanca e non scrivo, e la sera se scrivo non ceno. Che tipo di cibo desidera di più quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce? Dolce, se ho usato tanto il cervello mi basta un cappuccino e un dolcetto per tornare in forma.
Ha un aneddoto legato al cibo da raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta? Veramente non è tanto carina: da piccola, non mangiavo volentieri e masticavo il cibo per ore, poi lo nascondevo sotto le sedie, o il piatto, i cuscini del divano. Spargevo casa di bocconi che poi ritrovavano mummificati nei posti più impensati. Lei è uno scrittore di  romanzi rosa quando esce a cena con i suoi figli, o amici  che tipo di locale preferisce? E quando esce con suo marito? Quando esco, vado spesso in pizzeria con mia figlia, e in trattorie tipiche con gli amici. Mi piace scoprire posti nuovi.
Oppure per festeggiare una pubblicazione?  Cosa tende a ordinare in un locale? Le pubblicazioni le festeggio in casa mia con tanti amici. Cucino di tutto e apparecchio fantasiosamente, mi diverto a fare feste a tema.
Nelle sue presentazioni offre un buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti? Tende a fare un aperitivo con due olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo? Non ho mai fatto presentazioni per me ma ho organizzato per mia figlia scrittrice y/a per Mondadori. Buffet semplice: prosecco italiano, mandorle salate fatte in casa,  rustici. Dolcetti piccoli monoporzione.
Ha mai usato il cibo in qualche storia? Sì, anche per far ridere un po’ o creare situazioni sexy. Ad esempio in  “Il ragazzo alla pari”ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo? Il cibo è mai protagonista? In ragazzo alla pari in cibo non è protagonista, ma ci sono moltissimi passi in cui è il quadro di una situazione esilarante o coprotagonista di scene erotiche. “Il ragazzo alla pari”a che ricetta lo legherebbe, e perché? Il classico Tiramisù, ma fatto con savoiardi sardi, e scoprirete il perché leggendolo…
Per concludere ci potrebbe regalare una sua ricetta? Quella che le riesce meglio? CROSTINI salsiccia e stracchino, salvia. Adatti a un aperitivo veloce Ingredienti: Pane a fette anche tipo frusta. Due salsicce fresche, una confezione di stracchino da 250 grammi foglie di salvia fresca. Preparazione: Mescolare insieme la salsiccia e lo stracchino, spezzettare le foglie di salvia e unirle all’impasto. Spalmare abbondantemente ( tipo un cm)  su fette di pane e ungere un po’ la teglia, disporre le fette con l’impasto e passare 15 minuti in forno caldo a 180 gradi. La salciccia deve cuocere e condire.  Il pane abbrustolire.
Quale complimento le piace di più come cuoco? Mai mangiato così bene! E come scrittore? Mi sono proprio divertito a leggere il tuo romanzo, ne hai pronto un altro?
Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina? Dormo. Sogno, ma poi che dormo a fare, tanto vivo sognando.



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