In dvd gli orrori a episodi di Cristopharo e Albanesi

Creato il 12 aprile 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

In sala è stato possibile vederlo soltanto fugacemente, nel 2013, grazie a Distribuzione indipendente, in una versione ridotta, però, ad otto episodi rispetto ai tredici totali, concepiti da ben quindici registi.
Fortunatamente, la versione integrale di P.O.E. – Poetry of eerie, progetto italiano volto a costituire quello che vuole essere, a tutti gli effetti, un vero e proprio atto d’amore nei confronti della poetica del maestro della letteratura horror Edgar Allan Poe, rivive su supporto dvd – e con un cut addirittura migliorato rispetto all’edizione americana – sotto il marchio Nuova Alfabat, che lo rende disponibile con trailer e galleria fotografica quali contenuti speciali.
La buona occasione per recuperare un’operazione che, prima di tirare in ballo la Laura Gigante di Albakiara – Il film e una misteriosa pestilenza ne La sfinge di Alessandro Giordani, apre all’insegna delle paranoie e delle ossessioni tramite Silenzio di Angelo e Giuseppe Capasso, con un uomo che si risveglia ansimante ed accanto a una donna che sembrerebbe dormire.
Una giornalista amante della mondanità in una situazione particolare, invece, occupa Gli occhiali di Matteo Corazza, anticipando il mesmerismo a tinte ironiche di Valdemar di Edo Tagliavini e la carne umana divorata in Gordon Pym, realizzato a quattro mani da Giovanni Pianigiani e Bruno Di Marcello.
Probabilmente, uno dei tasselli più riusciti dell’insieme, che, al di là de Il cuore rivelatore di Manuela Sica, de Il gatto nero animato di Paolo Gaudio e di Ligeia di Simone Barbetti, costruito sul ricordo che un uomo ha della defunta moglie, prosegue con la lettura illustrata de Il corvo di Rosso R. Fiorentino, l’inseguimento de L’uomo della folla di Paolo Fazzini e la veglia funebre proposta da Giuliano Giacomelli in Berenice.
Per concludere attraverso la partita a scacchi-metafora della vita de Il giocatore di scacchi di Maezel di Domiziano Cristopharo e l’ambientazione giapponese sfoggiata da Song, firmato dallo stesso sotto pseudonimo Yumiko Itou.


Tra l’altro, proprio a proposito di Cristopharo, Nuova Alfabat lancia nel mercato dell’home video digitale nostrano anche Shock – My abstraction of death, datato 2013 e diviso in due racconti di cui il prolifico cineasta cura il secondo, Cromofobia, lasciando il primo, Between us, ad Alessandro Redaelli.
Corredato di trailer, galleria fotografica e un backstage di tredici minuti, un angosciante dittico introdotto da titoli di testa disegnati da Lorenzo Cannone e volto ad omaggiare le atmosfere degli anni Settanta nel comporre una personale astrazione della morte, aprendo con la fredda e razionale vicenda di due vecchi amici che, sotto Natale, si ritrovano a trascorrere serenamente l’ultima sera insieme.
Perché, in seguito alla morte dei genitori durante una rapina, uno dei due, in stato di shock, si trasferisce in casa dell’altro, per poi scoprirsi perseguitato da una fantasmagorica presenza femminile, in un lento crescendo destinato a sfociare nello splatter e con ottimi effetti di trucco (un taglio alla gola e un viso scorticato nel mucchio).
Effetti speciali che non mancano di liquido rosso neppure nella surreale e variopinta brutta avventura in cui incappa la coppia trasferitasi in campagna per curare la depressione di lei, finendo in una abitazione teatro di numerosi suicidi e trovandosi ad avere a che fare con la formazione di strane macchie sui muri e con incubi e visioni che coinvolgono un misterioso individuo.
Con una testa rinvenuta in acqua, un tragico epilogo e una efficace atmosfera di mistero ulteriormente impreziosita dal commento della indispensabile colonna sonora di Alexander Cimino.

E non è finita, in quanto, per gli amanti delle compilation horror partorite dal paese degli spaghetti, la label sforna, inoltre, Paranormal stories, ovvero la riedizione 2014 del Fantasmi prodotto tre anni prima da GabrieleIl bosco fuoriAlbanesi, il quale, per l’occasione, si occupa della cornice introduttiva e del prologo qui aggiunti.
Cornice e prologo che, appunto, riguardano un ragazzino rimasto solo in casa e dedito alla visione del dvd che da il titolo al film, costituito da cinque storie di fantasmi dirette da sei registi provenienti dall’universo dei cortometraggi.
17 Novembre di Tommaso Agnese inscena la maledizione legata al defunto padre omicida di uno dei protagonisti, mentre Offline di Andrea Gagliardi – da un soggetto di Albanesi – cala il Daniele De Angelis di Last minute Marocco e il Primo Reggiani di Baciami ancora in un miscuglio di chat e suicidi che deve non poco all’orientale Pulse di Kiyoshi Kurosawa.
Poi, abbiamo, nell’ordine, la truffaldina spiritista de La medium di Roberto Palma e, ricco di simbologie, Fiaba di un mostro di Stefano Prolli, ambientato nel 1984 in un paesino del Lazio.
Paesino dove un bambino malato di cuore emarginato dai coetanei è considerato il “figlio del diavolo”, con inevitabili, tutt’altro che positive conseguenze.
Tocca, infine, a Marco Farina e Omar Protani il compito di rispolverare lo slasher soprannaturale in Urla in collina, con tre ragazze – tra cui la succitata Gigante – impegnate a fronteggiare, all’interno di un motel, il vendicativo spettro di colui che hanno investito accidentalmente con l’automobile.
Vi tornano in mente So cosa hai fatto e Creepshow 2? Tranquilli, è tutto citazionismo cinefilo che non guasta mai quando si parla di intrattenimento su schermo… da paura!

Francesco Lomuscio


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