In dvd “Rattlers”, “La bravata”, “Con la rabbia agli occhi” e “Diamanti sporchi di sangue”

Creato il 05 novembre 2010 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Mosaico Media, il cui listino si compone prevalentemente di vecchi e rari horror del calibro de Il terrore viene dalla pioggia di Freddie Francis e Il manichino assassino di Georg Fenady, pubblica in dvd sia l’eco-vengeance Rattlers, diretto nel 1976 da John McCauley, che La bravata del nostro Roberto Bianchi Montero, poco conosciuto drammatico d’azione risalente all’anno successivo.

Con un inizio piuttosto cattivello che vede due ragazzini aggrediti e uccisi da un branco di serpenti a sonagli, il primo, come il titolo stesso lascia intuire, ha per protagonisti dei pericolosissimi e letali rettili, resi tali da un gas nervino sperimentale illegalmente smaltito in una grotta. Mentre, al di là di una donna portata alla morte dai “mostri striscianti” all’interno di una vasca da bagno, a dominare sono soprattutto i dialoghi sfornati dall’ennesimo manipolo di personaggi – tipici delle avventure horror anni Settanta – decisi a fermare la minaccia.

Il secondo, invece, con Silvano Tranquilli nei panni di un dottore e Venantino Venantini e Ajita Wilson – storica attrice trans di colore – inclusi nel cast, narra una vicenda che ruota attorno ad un gruppo di malviventi intenzionati, con l’aiuto di due avvenenti ragazze, ad impadronirsi di quattro miliardi sporchi nascosti tra le automobili trasportate da un camion diretto in Svizzera. Una vicenda che comincia a prendere pieghe inaspettate dal momento in cui non solo i legittimi proprietari del denaro si mettono alla ricerca del malloppo, ma uno degli autori del colpaccio rimane ferito dalla polizia nel corso di un semplice controllo. Con molti nudi femminili e un intreccio che, senza tirare in ballo troppi momenti d’azione cari al cinema poliziottesco dell’epoca, coinvolge e non annoia affatto lo spettatore, cui viene regalata anche una piccola spruzzata d’ironia (Si pensi in particolar modo al personaggio-macchietta di uno dei due camionisti).

E provvede anche Cinekult, la nuova etichetta CGHV dedicata alla riscoperta su dvd del nostro cinema di genere che fu, a recupera dal dimenticatoio due titoli anni Settanta all’insegna del noir.

Diretto nel 1976 dal grande Antonio Margheriti sotto pseudonimo Anthony M. Dawson, il primo è Con la rabbia agli occhi, che vede la star internazionale Yul Brinner – qui alla sua ultima interpretazione cinematografica prima di passare esclusivamente al teatro – nei panni del vendicativo killer italo-americano Peter Marciani, il quale parte dai grattacieli di New York per approdare ai vicoli di Napoli, dove il suo obiettivo è uccidere un boss reo sia di aver sgarrato nei confronti della Famiglia per averne fatto ammazzare un membro, sia di avere in passato ordinato l’uccisione del fratello dell’uomo.

Con Barbara Bouchet, Martin Balsam e Massimo Ranieri inclusi nel cast, un prodotto ricco d’azione – che Margheriti, nel corso della sua carriera, ha sempre dimostrato di saper gestire a dovere – e che deve più al cinema di Don Siegel che ai nostri poliziotteschi.
Un prodotto efficacemente costruito su uno script a firma di Guido Castaldo e dell’attore Giacomo Furia, anche intervistato, insieme al direttore della fotografia Sergio D’Offizi e a Edoardo Margheriti, figlio del regista, in Napoli nera, contenuto speciale posto in una sezione extra comprendente il trailer del film e una galleria fotografica.

E la Bouchet e Balsam sono interpreti anche dell’altro titolo sfornato da Cinekult: quel Diamanti sporchi di sangue che, firmato nel 1978 dal maestro del genere Fernando Di Leo, ha per protagonista il “povero” Claudio Cassinelli nel ruolo di Guido Mauri, il quale, uscito di prigione dopo anni, dove venne rinchiuso per un furto di diamanti, trova il passato ad attenderlo per le strade di Roma.
Strade su cui, senza dimenticare un divertente commissario incarnato da Vittorio Caprioli, si svolge un discretamente movimentato racconto per immagini che, soprattutto nel corso della prima parte, presenta non poche similitudini con Milano calibro 9 (non a caso, il film era nato con il titolo Roma calibro 9), capolavoro assoluto di Di Leo.
Con una violenta sequenza che Robert Rodriguez ha poi palesemente riletto nel suo Machete (2010), per un disco che, oltre al trailer e all’immancabile galleria fotografica, include tra i contenuti extra anche delle interviste a Pierpaolo Capponi, il regista e la succitata Bouchet.

Francesco Lomuscio


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