Da venerdì 6 maggio Il futurista, il quotidiano online di area finiana creato e diretto da Filippo Rossi dopo la fine dell’esperienza di FareFuturo Web Magazine, rilancia il suo positivo esordio sul web diventando anche un settimanale cartaceo a colori in vendita in edicola in 105 città italiane alla ricerca di una vetrina importante per il pensiero politico di Futuro e Libertà, recentemente spazzato via dalle colonne del Secolo d’Italia con l’allontanamento dell’ex direttrice di stampo Fli Flavia Perina.
“Sarà libero e indipendente. Irriverente e a testa alta. Perché la scelta di parlare al paese che legge e che pensa, e anche a quello che potrebbe ricominciare a farlo, non è una scelta solo di pancia. Ma ragionata e anche emozionale. Per arrivare a quel bacino di italiani che si vergognano di certi atteggiamenti, che hanno ancora voglia di concetti come dignità, senso dello stato, unità civile. A questi, ed anche ad altri, parleremo“, si legge nel primo editoriale del direttore.
Nel numero d’esordio, dal titolo “Noi siamo la maggioranza“, un’intervista a Roberto Vecchioni e un colloquio con Marco Travaglio, che proprio sul suo Fatto Quotidiano ospita il blog di Rossi; e ancora un elogio ad Antonio Pennacchi, il “fasciocomunista”, un dossier sul dilemma nucleare, un’inchiesta sul successore del cardinal Tettamanzi a Milano e un ricordo del leader dei Nirvana Kurt Cobain.
Difficile capire le potenzialità del progetto, così come è insolita la presenza del settimanale in alcuni piccoli centri d’Italia e la contemporanea assenza in città ben più importanti (e potenzialmente portatrici di lettori): scorrendo la lista delle prime 105 si incontrano infatti piccole realtà quali – solo a titolo d’esempio – Arino Di Dolo, Borgo San Lorenzo, Dugnano, Loano, Oggiono, San Maurizio Canavese, San Salvo.
Questione abbonamenti: come nella miglior tradizione del giornalismo senza spalle coperte da un editore importante e solido anche Il Futurista si appoggia – forse inseguendo e sognando le fortune del Fatto Quotidiano – alla speranza di abbonati interessati non solo al prodotto ma anche al sostentamento di una voce “futurista” (nel senso di finiana, di un centro-destra radicato ma alternativo a quello di Berlusconi) nel paese. Non si spiega altrimenti la decisione di prevedere ben 4 formule-fedeltà che si differenziano tra loro soltanto nel prezzo: abbonamento ordinario annuale al costo di 100 euro, abbonamento annuale da sostenitore ‘semplice’ a 250 euro,
abbonamento annuale da sostenitore oro (qualunque cosa voglia dire)
a 500 euro e
abbonamento annuale da sostenitore futurista a 1000 euro (idem come sopra).