Tallinn, 1939: i sovietici si apprestano a occupare porti e basi militari, mentre gli estoni di lingua tedesca salgono sulle navi di Hitler. Pochi anni più tardi, l'Estonia è annessa alla Germania nazista. Ma la Liberazione significa solo 6 giorni di indipendenza: Stalin invade e annette. Cambiano i padroni delle carceri, ma nelle carceri finiscono sempre i dissidenti, gli oppositori, quelli che hanno anche solo inconsapevolmente intralciato il cammino.
Jaan Kross, grandissimo scrittore che ci spalanca una finestra su un mondo pressoché sconosciuto, tutto questo lo ha ben appreso sulle sue spalle, visto che è stato arrestato dai nazisti e poi, nel 1946, anche dai sovietici.
Ma questo libro non è solo autobiografia, assolutamente no. E' anche penna felice, che inventa, racconta, insegue i destini individuali, tenta di riacciuffarli nei buchi neri della storia.