In focus : iTunes Match, tutto quello che dovete sapere

Creato il 20 gennaio 2013 da Redazioneatv @appletvblack
 Come Amazon e Google, anche Apple offre un servizio che permette di caricare la propria libreria musicale online, per poi riprodurla su più dispositivi. Il nome “match” deriva dal fatto che iTunes effettua una scansione della nostra libreria in modo da abbinare i brani con quelli presenti nell’iTunes Store: in questo modo solo i brani non presenti sul negozio online verrano effettivamente caricati, con notevole risparmio di tempo considerando la banda tipicamente disponibile in upload.

iTunes Match nasce in realtà prima di tutto come un modo per sostituire il classico processo di sincronizzazione della musica con i dispositivi iOS. Quando c’era solo l’iPod era naturale dover collegare fisicamente il lettore portatile al PC su cui era raccolta la nostra musica. Con l’avvento dell’iPhone e dell’iPad poi, questa procedura è cominciata a diventare un peso. Nessuno ama dover collegare il proprio telefono via cavo al proprio PC. Prima Apple ha introdotto la possibilità di sincronizzare un dispositivo iOS con iTunes via Wi-Fi, con iTunes Match dà ora la possibilità di eliminare del tutto il legame con iTunes, sostituendolo con iCloud.

Caricare la propria libreria

Il funzionamento è il seguente: si abilita iTunes Match sul PC che contiene la maggior parte della nostra musica e una volta avvenuto l’abbinamento e il caricamento dei restanti brani della libreria, questa sarà accessibile su ogni altro PC con iTunes o dispositivo iOS accedendo con lo stesso Apple ID, fino a un massimo di 10 dispositivi. Tutti i PC possono concorrere ad aggiungere brani alla libreria online, per cui se abbiamo la libreria sparsa su diversi computer non c’è alcun problema in questo senso.

Il caricamento su iTunes Match avviene in tre fasi: l’analisi della libreria, l’abbinamento con l’iTunes Store e il caricamento dei brani non presenti (o non riconosciuti). Solo i file compatibili e presenti nella libreria di iTunes possono essere aggiunti ad iTunes Match, per cui MP3, AAC e ALAC. I brani in altri formati (FLAC ad esempio) andranno convertiti preventivamente. I brani per cui viene trovata una corrispondenza vengono abbinati nel formato presente sullo store, per cui AAC a 256 Kbit/s e senza DRM sia per lo streaming su iTunes che per il download su iOS (sulle differenze in questo senso torneremo più avanti). Gli altri brani verranno copiati nel loro formato di partenza.

Anche se la funzione scan & match offre un notevole risparmio di tempo sull’upload dei brani, la scansione dei brani porta via comunque molto tempo. Nel nostro caso su un PC non molto recente (processore Intel Core Duo) e una libreria di circa 5500 brani il processo ha richiesto diverse ore. Questo perché iTunes Match non guarda semplicemente ai metadati (anzi, di fatto gli ignora), ma crea delle impronte digitali audio dei brani e le confronta con quelle del database dell’iTunes Store, un po’ come fanno servizi come Shazam o SoundHound. Ciò comporta evidentemente sia una componente di elaborazione durante la scansione che il caricamento di un certo quantitativo di dati per effettuare lo scanning.

Lo scan ha dato però ottimi risultati e su 5500 brani circa 900 sono quelli che sono stati caricati effettivamente sullo spazio cloud. Per fare un raffronto con Google Play Music e la stessa libreria, meno del 30% dei brani sono stati riconosciuti e abbinati allo store di Google nel nostro caso.

iTunes in the cloud

Inizialmente iTunes Match come abbiamo detto nasce soprattutto per semplificare la sincronizzazione con i dispositivi iOS, ma con l’uscita di iTunes 11, Apple ha integrato in modo molto più profondo la libreria online non a caso parlando di iTunes in the cloud. Brani in locale e online hanno infatti ora pari diginità in iTunes 11: la libreria è infatti unica e visualizza insieme tutta la musica indipendentemente di dove si trovi.

I brani o gli album online sono semplicemente identificati dal simbolo delle nuvola, ma l’ascolto, se siamo connessi a Internet, possiamo effettuarlo anche in streaming senza scaricare i file in locale, con tanto di riproduzione senza pause. Quando i file locali vengono cancellati dal PC, l’utente può scegliere se eliminarli anche da iCloud o solo dall’hard disk. L’aspetto interessante è che qualsiasi modifica apportata tramite iTunes, tramite iTunes Match si propaga su tutti i dispositivi e PC connessi, per cui metadati, copertine, playlist e così via rimangono perfettamente sincronizzati in tempo reale.

Su iOS ci sono alcune differenze rispetto all’utilizzo con iTunes. Attivando iTunes Match tutta la libreria online comparirà all’interno dell’applicazione Musica di iOS. Brani e album possono essere scaricati in locale, ma non è disponibile una vera e propria funzione di streaming. Avviando la riproduzione di un brano, questa si avvierà immediatamente, ma la canzone verrà comunque scaricata in locale.

I file scaricati sul dispositivo non possono poi venire cancellati manualmente dalla memoria. L’unico modo per guadagnare spazio su un iPhone o un iPad è quello di disattivare iTunes Match sul dispositivo, cancellare i brani che vogliamo eliminare, e quindi riattivarlo. Alternativamente, se lo spazio sul dispositivo si esaurisce, il sistema operativo cancellerà automaticamente i brani meno ascoltati.

Non chiamatelo riciclaggio

iTunes Match ha un costo di 24.99 euro e permette il caricamento di un massimo di 25.000 brani sullo spazio cloud, se la libreria è più ampia non sarà possibile attivare il servizio. Possiamo scaricare i brani quante volte vogliamo su un massimo di 10 dispositivi e se sospendiamo l’abbonamento al servizio i brani scaricati rimarranno nostri, anche quelli “convertiti” tramite l’abbinamento ad iTunes Store. Quello che perderemo non rinnovando l’iscrizione ad iTunes Match sarà la centralizzazione della libreria online e naturalmente la possibilità di riscaricare i brani dal servizio cloud, per cui i brani non precedentemente scaricati andranno definitivamente persi. Qualcuno ha parlato impropriamente a questo proposito di riciclaggio di file pirata, come se bastasse l’abbinamento ad iTunes Store a legalizzare un file scaricato “per vie traverse”. Di certo nel caso di file scaricati a qualità inferiore, come MP3 a 128 Kbit/s, avremmo un upgrade a livello di qualità, ma l’illecito non si cancella, visto che semmai questo viene commesso quando scarichiamo l’MP3 iniziale e “ripulirlo” non cancella quell’atto. Da notare poi che i file AAC scaricati da iTunes vengono firmati con i riferimenti del nostro Apple ID.

A chi serve iTunes Match

A differenza delle soluzioni di Amazon e Google, iTunes Match non è un vero servizio multi piattaforma. Certo possiamo installare iTunes 11 su un qualsiasi PC o Mac, ma per il resto è un servizio integrato esclusivamente all’interno di iOS. Proprio per questo è la soluzione migliore per i possessori di iPhone o iPad (e soprattutto entrambi!), ma rispetto agli altri servizi al momento iTunes Match non offre un vero e proprio streaming su iOS e il metodo per liberare spazio su dispositivi è piuttosto macchinoso. L’integrazione con l’app iPod è però per il resto eccellente e delle API apposite permettono alle applicazioni di terze parti di accedere anche alla libreria di iTunes Match. Il vero punto di forza è però l’integrazione con iTunes 11: né Amazon né Google offrono una soluzione altrettanto elegante per la riproduzione da PC della libreria cloud e per chi ascolta tanta musica da diverse postazioni, non è una cosa da sottovalutare.

[redatto da Giovanni Ingoia]

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