In gita da Roma: SUTRI ed il parco regionale più piccolo del Lazio
Da Shanta
@ClaudiaShanta
Per chi abita a Roma, i fine settimana di settembre sono i momenti ideali per organizzare piccole escursioni che abbiano mete non troppo distanti dalla città e che aiutino a fare un piccolo stacco "vacanziero" prima di riprendere i ritmi sostenuti della stagione autunnale. Ed i dintorni della Capitale sono una miniera di tesori tutti da scoprire, come Sutri, la cittadina che abbiamo visitato di recente.E' una meta perfetta per questo periodo ma che in realtà va bene per tutte le stagioni, non troppo impegnativa ma nello stesso tempo incredibilmente ricca di suggestioni visive. Sutri, l'antichissima città che affonda le sue origini nella preistoria e punto di snodo nevralgico dei traffici mercantili che interessavano Roma e tappa di sosta lungo la Via Francigena, ha nelle fondamenta tracce etrusche, falische, romane, medievali e rinascimentali. Ed uno stupendo Parco regionale che riserva tante sorprese!Se passeggiare per la cittadina arroccata su uno sperone di roccia è piacevole, ancor più interessante è dedicare qualche ora alla visita del bellissimo Parco regionale dove, a breve distanza l'uno dall'altro (siamo in uno dei Parchi regionali più piccoli, appena 7 ettari di estensione) si trovano un grande anfiteatro, un Mitreo, una villa rinascimentale, chiese medievali, necropoli etrusche e vie cave. Oltre a parecchi itinerari nel verde, sentieri natura, aree pic-nic e punti gioco per i più piccoli.Entrati nel Parco attraverso l'arco che si trova accanto alla Chiesa di S. Giovanni del Tempio (l'entrata è libera ed il parco è aperto dalle 9.00 alle 19.00), ci si trova immediatamente nel settore dedicato ai servizi ed ai giochi dei bambini con scivoli ed altalene. Poco più avanti, sullo sfondo, si apre la Chiesa rupestre della Madonna del Parto, sorta sull'antico Mitreo romano.Proseguendo a destra dopo una breve salita si raggiunge Villa Savorelli, esempio di villa rinascimentale circondata da giardino all'italiana (in verità un po' malandato quando lo abbiamo visitato noi, ma era agosto e probabilmente risentiva della siccità estiva).Qualche scalino e si arriva alla chiesa medievale della Madonna del Monte (che domina tutto il parco dalla sua posizione privilegiata). Una chiesa commovente nella sua semplicità, dove la natura concorre a rendere più forte la spiritualità. Nel Bosco sacro accanto a Villa Savorelli si può percorrere il sentiero natura "Il Grande Leccio", dove cartelli illustrativi aiutano ad orientarsi tra le diverse essenze boschive ed il biotopo circostante.Tornando indietro, riprendete il sentiero che costeggia la parete tufacea in direzione del grande anfiteatro di espoca imperiale e preparatevi ad un "oh!" di meraviglia: scavata nella roccia, la grande cavea riusciva a contenere ben 7000 spettatori (questo numero quantifica perfettamente l'importanza del sito!) ed è il simbolo e l'orgoglio della città di Sutri.L'anfiteatro ha superato indenne i secoli bui del passato grazie all'incuria ed all'oblio degli uomini: era completamente interrato fino agli inizi del 19° secolo . Se poi volete saperne di più, accanto all'ingresso dell'anfiteatro c'è un gazebo dove poter chiedere informazioni.Usciti dall'anfiteatro e proseguendo ancora verso destra, vi troverete nella zona più mistica e suggestiva del Parco: la necropoli rupestre monumentale. Seguendo un viottolo tra gli alberi, vi troverete dinanzi alla parete su cui si aprono decine di tombe a doppia camera, decorate da simboli sacri. Anche se la strada scorre a due passi, il silenzio è tangibile ed è forte l'emozione di trovarsi in un luogo sacro.Non abbiamo ancora finito... tornate indietro fino a raggiungere il sentiero che porta alle tagliate etrusche e percorretelo (non è molto lungo, più o meno 800 mt. su un sentiero sotto gli alberi, praticabile con un po' di attenzione da tutti ad eccezione di passeggini o carrozzine perché si devono salire degli scalini intagliati nel terreno) fino a raggiungere l'inizio della via cava etrusca: qui siamo sufficientemente lontani dalla strada statale ed i rumori della natura riprendono il sopravvento.A questo punto avete due possibilità: tornare indietro fino a trovare il bivio per la Mola di Promonte e quindi continuare lungo la stradina sterrata che corre accanto all'anfiteatro fino ad arrivare alla via Cassia, oppure proseguire sul sentiero per circa un chilometro fino alla Torre degli Arraggiati, una volte parte del preesistente convento di San Paolo e quindi tornare indietro costeggiando la via Cassia.Qualche suggerimento e riflessione:Sutri è facilmente raggiungibile da Roma in meno di un'ora (sono circa 60 km.) percorrendo la via Cassia bis fino a Monterosi e quindi continuando verso nord lungo la S.S. Cassia;se volete organizzare il vostro itinerario, qui trovate la mappa del Parco Regionale da scaricare (in pdf);indossate pantaloni lunghi e scarpe da trekking (o quantomeno da ginnastica): alcuni sentieri (soprattutto quelli verso le vie cave e la torre di San Paolo) sono meno battuti e potrebbero essere poco agevoli;portate con voi una bottiglietta di acqua. Comunque, nella zona del parco dedicata ai giochi dei bambini ci sono tavoli e panche, toilette, acqua potabile;il parcheggio è appena sotto la città di Sutri, da cui il parco dista meno di 200 mt.;se volete mangiare qualcosa durante la vostra escursione senza spendere troppo, proprio di fronte all'ingresso del Parco c'è una piccola tavola calda a gestione familiare con qualche tavolino all'esterno dove trovare panini, piatti di pasta, verdure, affettati (noi ci abbiamo pranzato con meno di 28 euro in due, acqua e vino inclusi!);durante l'escursione, tra una foto e l'altra, provate a riflettere su quanto "ben di Dio" sia racchiuso in questo sito... una mezza mattinata, secondo me, è appena sufficiente per prendere confidenza con il luogo ma l'ideale sarebbe ritornarci più volte, anche in stagioni diverse.Nota: tutte le foto sono state scattate dalla sottoscritta e da Francesco Iaccio
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