di Tom Simonite (TR)
I "Venture Capitalists" della Silicon Valley guadagnano il proprio denaro finanziando idee che sconvolgono
le industrie convenzionali. Ora però, gli stessi "guardiani" del business della tecnologia sono messi alla prova.
Un nuovo e rapido modello di finanziamento sta avviando investitori verso i fondatori di giovani aziende, in cambio di poco o niente. Programmi “incubatori-startup” – ‘Y Combinator’ e’ il piu’ importante, – iscrivono suddetti ‘fondatori ‘a cosidetti “techno-industry boot camps” in cambio di una piccola quota delle loro compagnie. Per molti, il passo successivo e’ AngelList, un sociail network per “angel”, investitori e imprenditori dove i giovani possono andare alla ricerca di finanziamenti senza sprecare anni creando reti di contatti nei network degli “old-boys” del “Venture Capital”. In un intervista con l’IT editor di Tecnology Review, Naval Ravinkant, co-fondatore di AngelList, ha qui di seguito illustrato come la futura generazione di CEO a Silicon Valley stia ottenendo un’educazione aziendale tramite esperienza diretta.
TR: Quali risultati state cercando di ottenere con AngelList?
Ravikant: Stiamo tentando di creare un accesso democratico al capitale e di portare l’ecosistema di Silicon Valley on-line. Non dovrebbe essere una questione di chi conosci.
Non bisognerebbe attraversare un doloroso processo di uno-due anni per creare contatti e credibilita’. Piuttosto, dovrebbe essere possible mostrare il proprio lavoro al mondo e decidere poi se sara’ un successo. Gli investitori dovrebbero avere i mezzi per rintracciarti.
Al momento abbiamo 20,000 profili “Start-up” sul sito, e almeno uno o due al giorno ottengono finanziamenti.
Molte delle piu’ interessanti aziende di Silicon Valley sono originate da “incubators”. Quali sono i motivi dietro il loro successo nell’attrarre imprenditori?
Il costo per la creazione di un’azienda è diminuito radicalmente. Oggigiorno il tuo tipico ventiduenne può fondare un’azienda senza bisogno di troppo denaro, e con solo un po’ di tempo e sforzo. Ma bisogna anche sapere come creare un’azienda, come trovare investitori, come reclutare personale, e conoscere le strategie e design migliori. E vedo le “incubators” come rapide scuole professionali.
Quindi come risultato, I fondatori di queste “start-up” stanno cominciando sempre piu’ giovani?
Si. Hanno sempre avuto le capacità per farlo, non c’è niente di magico, però ora hanno i mezzi e gli strumenti per farlo. La maggior parte delle società di maggior successo sono state create da giovani con veramente poca esperienza: Steve Jobs, Larry Ellison e Bill Gates. Molte di queste persone che escono dalle università hanno tutti i requisiti necessari per essere imprenditori; ciò di cui hanno bisogno è solo un po’ di scuola professionale aggiuntiva.
E per quanto riguarda le scuole aziendali?
Credo che le “incubators” le stiano sostinuendo le scuole . L’idea era di frequentare scuole aziendali per diventare imprenditori. Ma la realtà è che si perederebbero due anni e $200,000 prendendo lezioni da qulacuno che non ha mai dato vita a una propria societa’in vita sua. Le cose evolvono molto, molto velocemente al giorno d’oggi. Presso una “incubator” si impara velocemente in una comunità di contemporanei in un ambiente dove esistono pressioni per la consegna del prodotto finale.
Nel lungo periodo, questi giovani fondatori potrebbero essere gli imprenditori del futuro?
Sta già succedendo. Come guadagnano denaro in età sempre più giovane, si vedranno imprenditori sempre piu’ giovani e con reti di conoscenza sempre piu’ allargate.
Non hanno alcun interesse ad entrare a far parte di vecchie imprese. Vogliono poter seguire la propria strada. Le cosidette “Super-Angel” o “Seed Funds”, molte delle quail sono state fondate da persone che erano un po’ troppo giovani per far parte di imprese più tradizionali.
Esiste una bolla difficile da controllare di giovani fondatori e societa’?
Il numero di competitori è cresciuto così tanto che tutto a un tratto l’ambiente appare particolarmente affolato. Alcuni affermano che c’è solo un gran parlare e che molti falliranno. Il costo di un fallimento, pero’, e’ incredibilmente basso, per cui cos’hanno da perdere? Si trovano semplicemente un altro lavoro o fondano una nuova società. fonte