Il giocatore è stato espulso a vita da tutte le nazionali elleniche. I vertici della federazione, in un comunicato, hanno dichiarato: "Il calciatore ha offeso profondamente tutte le vittime del Nazismo e ha violato i valori del calcio". Tuttavia, Katidis si è giustificato con queste parole: "Non sapevo cosa volesse dire quel gesto". Figuriamoci...
E' arrivata anche la risposta degli ultras dell'AEK Atene al proprio giocatore: "Che eri semplicemente un ridicolo, un esibizionista con la frangetta e con i disegni sul corpo, di un'immaturità inferiore perfino alle proprie stesse credenze, lo potevamo tollerare... e con la nostra buona volontà lo scusavamo.. Ma salutare in modo fascista, RIDICOLO INSIGNIFICANTE, NON SI PUO’ PERDONARE IN NESSUNO MODO! Tremano le ossa dei nostri antenati, della nostra stessa storia... dei rifugiati e dei nostri valori antifascisti! Alla fine vali poco come giocatore e come persona! Ormai sei indesiderato e ricercato tra di noi! Le tue lacrime non ci convincono... ".