Mentre l’Occidente – prima fra tutti la democratica e antifascista Repubblica Italiana – rincorre il nuovo business con la Repubblica Islamica, in Iran le pratiche medievali non si fermano: secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa per i diritti umani HRANA, una terribile sentenza sarebbe stata eseguita in questi giorni presso Mashhad. Qui, infatti, ad un detenuto imprigionato per una serie di rapine, sono stati amputati due arti, il piede sinistro e la mano destra. L’agenzia iraniana ha reso noto alcuni particolari della storia: nel febbraio del 2014, presso Mashhad, una banda di criminali ha rapinato la sede locale della Banca Nazionale. All’arrivo della polizia, la banda ha provato a fuggire. Nell’inseguimento, e’ scoppiato un vero e proprio conflitto a fuoco tra le due parti. Nel conflitto e’ rimasto leggermente ferito un poliziotto e uno dei rapinatori. Quest’ultimo, quindi, e’ deceduto dopo il trasporto in ospedale. Nell’inchiesta dopo l’arresto dei rapinatori, e’ emerso che la gang era stata responsabile di altre sette rapine.
Per la precisione, in carcere sono finiti due dei ladri che componevano la banda: Rahman K and Mehdi R. Per entrambi, il procuratore Gholam Ali Sadeghi ha chiesto e ottenuto la pena prevista per l’accusa di ‘Moharebeh’. Secondo la shiaria, la legge Islamica, chi e’ accusato di ‘Moharebeh‘ e’ considerato una persona che ha messo in atto una vera e propria guerra contro Dio. Per questo, si tratta di una accusa che prevede punizioni durissime che vanno dall’amputazione di un arto, la crocefissione, l’esilio e – più in generale – la pena di morte. Il 3 agosto, quindi, la sentenza contro uno dei due criminali in arresto, Rahman K., e’ stata eseguita con l’amputazione del piede sinistro e la mano destra. Una pratica medievale che, nel XXI secolo, non dovrebbe avere posto in nessun Paese del mondo.
E’ davvero uno scandalo che, queste pratiche barbare, avvengano nella completa indifferenza delle democrazie Occidentali, ormai totalmente indifferenti alla sorte dei diritti umani all’interno della Repubblica Islamica. Per quanto concerne l’Italia, e’ davvero triste vedere che questo silenzio venga mantenuto mentre lo stesso Ministro degli Esteri Gentiloni si trova personalmente in Iran e mentre la Farnesina organizza interi convegni dedicati al rispetto, alla protezione e alla promozione dei diritti umani.