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In Libia non c'è pace e il "governo di unità nazionale" è sempre più un fantasma

Creato il 05 febbraio 2016 da Marianna06

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La situazione libica preoccupa moltissimo l'opinione pubblica internazionale e tutti i Paesi che sul piano politico e militare temono in quel contesto l'avanzata minacciosa del Daesh.

Tanto che gli Usa, proprio ieri,hanno fatto sapere che non sono escluse azioni unilaterali per la salvaguardia dei cittadini americani in Libia.

Il garbuglio politico è totale e non c'è assolutamente buona volontà delle parti in contesa di andarsi  reciprocamente incontro.

Mi riferisco a Tripoli e a Tobruk nonostante l'accordo di Skhirat, in Marocco, facesse sperare qualcosa di diverso.

Tanto per cominciare Aqila Saleh, capo del Parlamento di Tobruk, parlamento riconosciuto dalla comunità internazionale, atteso a Roma dal nostro ministro degli Esteri, Gentiloni, non è mai arrivato.

Si è parlato di difficoltà logistiche.

Fayez al- Serraj, premier designato del Consiglio presidenziale libico, ha lasciato due giorni fa  Tunisi, assieme ad altri membri dello stesso Consiglio, per Skhirat ,dove pare abbia detto di essere lontano da eventuali pressioni e di poter lavorare più serenamente.

Il Parlamento di Tripoli intanto ha espulso otto deputati, perché avrebbero partecipato illegalmente al dialogo politico con l'assemblea di Tobruk.

Nell'occhio del ciclone c'è poi sempre il generale Haftar, colui che combatte gli islamisti di Ansar al-Sharia, oggetto di ripetuti e crescenti malumori.

Nel mentre per le popolazioni a sud del Sahara, il presidente nigeriano Buhari, si dice, invece, molto preoccupato di quanto sta già accadendo nella Libia meridionale.

E il riferimento è ovviamente all'avanzare indisturbato delle milizie  del Daesh.

                 Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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