Beth Luxenberg, figlia di immigrati ucraini sfuggiti all’Olocausto, si è sempre uniformata all’usanza familiare di non parlare mai di cose tristi, tragiche o appartenenti al passato pre-americano. Ormai ottantenne e malata,rompe questo voto confidando a un’assistente sociale di non essere figlia unica come ha sempre affermato.
È così che suo figlio Steve scopre l’esistenza di Annie, una donna misteriosa scomparsa dalla vita e dai racconti di tutta la famiglia. Alla morte di Beth, Steve cerca di ricostruire la propria identità soffiando via gli strati di bugie accumulati sui suoi ricordi come la polvere che ricopre le vecchie fotografie, e si imbatte nella vita perduta di sua zia Annie, una donna fisicamente e mentalmente disabile, allontanata dal nucleo familiare in cui aveva sempre vissuto serenamente per un motivo tragico e misterioso...
Scende la notte e il Regno dei Gatti torna alla vita: i muri della città diventano strade, i tetti e la cima degli alberi diventano montagne e campi. Il gatto nero Carbonel e sua moglie, la Regina Dolceamore, regnano da tempo immemorabile in questo luogo incantato, dove gli umani sono rari, i gatti se ne vanno a spasso liberamente e scorrono fiumi di ottima crema. Ma la malvagia Grisana, un bellissimo persiano grigio che farebbe sembrare una miciotta coccolosa anche Lady Macbeth, ordisce segrete trame per conquistare il Regno dei Gatti, e a separare lei e il trono ci sono solo Carbonel e i suoi cuccioli, il Principe Beldono e la Principessa Papiria. Con il ritorno della vecchia nemica di Carbonel, la strega Mrs Cantrip, e della sua apprendista, Miss Dibdin, il piano di Grisana potrebbe essere inarrestabile. Fortunatamente, Carbonel può ancora contare sull'aiuto dei suoi giovani amici, Rosemary e John. Insieme alle creature buone che popolano il Regno dei Gatti (e anche con qualche incantesimo), i bambini affrontano Grisana e la sua spietata cricca. È una battaglia per il futuro del Regno dei Gatti e stavolta solo la magia più forte riuscirà a prevalere.
«Ogni particolare di quei pomeriggi di domenica è custodito con cura nella mia memoria …Ovvio che stessi bene in quelle domeniche, perché avevo la compagnia di Michael. Michael, il miglior amico al mondo…» Jane è una bambina solitaria e sensibile. Sua madre, potente manager di una compagnia teatrale di Broadway, non ha tempo per lei, presa com’è dal suo lavoro. Per fortuna c’è Michael, un giovane gentile, comprensivo e divertente che tutte le mattine l’accompagna a scuola e trascorre tante ore con lei. Ma solo la piccola, può vederlo, perché Michael è il suo amico immaginario. E come ogni amico immaginario, il suo compito è quello di accudire i bambini sino ai nove anni di età. Dopodiché i piccoli dovranno cavarsela da soli. Eppure molti anni dopo accade l’impossibile: Jane e Michael si incontrano casualmente a New York. Sono passati più di vent’anni, ma lui è identico, inconfondibile. Jane pensa di essere impazzita: Michael esiste davvero? È un uomo? Un angelo? Ma in fondo che importanza ha? Quel che conta è che Jane è innamorata e che Michael è l’uomo perfetto per lei…
Francia, 1882. Un giovane ragazza di campagna, Thérèse, si trasferisce in città con il fidanzato Firmin, fuggendo dalla famiglia che non vede di buon occhio il matrimonio con un orfano, povero e privo di mestiere. A Chatillon Thérèse viene assunta come domestica nel locale albergo, e qui impara a conoscere, giudicare e servirsi del mondo che la circonda. La giovane infatti scopre il potere che grazie alla sua bellezza e alla sua «anima forte» riesce a esercitare sugli altri, e se ne serve senza scrupoli. Le cose si complicano però quando incontra un'altra «anima forte»: l'elegante, ricca e misteriosa Madame Numance di cui Thérèse diviene la governante e con la quale instaura un intenso e ambiguo legame. Mano a mano che l'affetto di Madame Numance verso Thérèse cresce e il loro diventa un rapporto quasi tra madre e figlia, Firmin, ora marito di Thérèse e padre di suo figlio, cerca di sfruttare a proprio favore la relazione e si intromette truffando Monsieur Numance e la moglie per una grossa cifra. Di fronte alla perdita economica e alla delusione del male ricevuto per aver solo voluto fare del bene, Monsieur Numance muore di crepacuore, mentre sua moglie fugge e scompare per sempre. I rapporti tra Firmin e Thérèse si deteriorano in maniera irreparabile e sedici anni dopo Firmin muore in un misterioso incidente sul lavoro: la responsabile è forse Thérèse, che ha ormai definitivamente scelto la via del male fino ad arrivare a liberarsi del marito?
Tra i luoghi tipici di ambientazione dei delitti degli autori dell'età d'oro del giallo ci sono le case di campagna. Inglesi, naturalmente. Circondate da giardini e prati ben curati, immerse nel verde della provincia, abitate da ricche famiglie, spesso di nobile discendenza, che ingannano il tempo dando balli e feste sontuose o invitando parenti e amici per gradevoli fine settimana di divertimento, sport e rilassanti passeggiate. Silenziosi e compiti maggiordomi si aggirano pronti a esaudire i desideri dei proprietari delle dimore e dei loro ospiti. E il camino acceso nel salone è un piacevole conforto nelle giornate più fredde. Cosa ci potrebbe essere di meglio? Ma è proprio in queste occasioni che gli assassini più spregiudicati colpiscono. Con efferata spietatezza, servendosi dei modi più impensabili: il veleno, per esempio, o un'arma inconsueta o, più semplicemente, una normalissima pistola. Ed ecco che la vacanza o il soggiorno o una semplice visita in quelle case di campagna diventano un incubo. La polizia indaga, i detective dilettanti si sprecano, le vittime, inevitabilmente, aumentano, la paura cresce. D'altra parte, si sa: sono le case di campagna inglesi, con i loro pregi e i loro difetti...
Come avete visto non sono molti (nel periodo di Dicembre è sempre così). Però ci sono alcuni interessanti. Voi che ne pensate?!