In libreria "I Segreti di Sible Pelden" di Stella Gibbons

Creato il 22 febbraio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Vittoria L. A. Una giovane vedova bella e povera (e un po’ sciocca), un giovane uomo bello e ricco (e un po’ sciocco), due cognate zitelle ma imprevedibili, dei suoceri insopportabili e meschini.  Cenerentola secondo Stella Gibbons!
Cari lettori, l’annata 2011/2012 si è rivelata fertile per la rivisitazione della classiche fiabeCinema e televisione hanno pian piano aperto le porte a mondi incantati, principesse sperdute e esseri così radicati nel nostro immaginario (come nel nostro cuore di bambini) da non poter che essere bene accetti. Once Upon a Time (da noi portato come C’era una volta su Sky) e Grimm in tv, o le due Biancaneve tanto attese nei cinema (Snow White and the huntsman e Mirror Mirror), sono solo alcuni degli esempi. In Italia, madrina di principesse con tacco dodici è Barbara Fiorio con il divertente “Chanel non fa scarpette di Cristallo”.
Nonostante il trend positivo, non credo si possa accusare Stella Gibbons di seguire l’onda favorevole del mercato. I Segreti di Sible Pelden, rivisitazione della nota favola di Cenerentola, è stata infatti scritta nel 1938. Come già ne “La Fattoria delle Magre Consolazioni” piccola perla letteraria poco conosciuta che vi consiglio caldamente: l’autrice guarda con occhio critico alla società del suo tempo, riproponendola su carta in una versione ironica e certamente non molto lusinghiera.
Il tema trattato è quello della donna. La vita delle ragazze borghesi del periodo viene acutamente dipinta per ciò che è: una ricerca del miglior matrimonio possibile. Una vita a scopo unico e sicuramente noiosa. Ma che sorte toccava invece a quelle donne che quello scopo non lo raggiungevano rimanendo zitelleO cosa accadeva a chi, poco dopo esser convolata a giuste nozze, rimaneva vedova
Proprio questo secondo caso, è quello che ritroveremo seguendo Viola, la nostra protagonista che, dopo un anno di matrimonio, sarà costretta a trasferirsi dalla famiglia del defunto marito. Nessun progetto particolare, nessun futuro diverso dal vestire il nero a vita. Trattandosi però di una rivisitazione di Cenerentola, non mancheranno certo gli altri ingredienti fondamentali: una fastidiosa matrigna (qui suocera), due sorellastre cattive e insopportabili (nel caso specifico le cognate), un gran ballo e... un principe.
Scrittto con lo stile unico di Stella Gibbons, che unisce l’irriverente freschezza ad un acuto e pungente sarcasmo, I Segreti di Sible Pelden promette di essere un’altra perla sconosciuta al panorama letterario italiano. 

“Siamo negli anni ’30 nella campagna inglese dei cottage, dei garden party, del ballo charity. Ed è qui, in un’atmosfera dove parlare di soldi è volgare ma, di fatto, solo di quelli ci si interessa che, l’autrice, Stella Gibbons, cronista dell’Evening Standard, ambienta la sua rivisitazione della favola di Cenerentola...” Alessandra Rota "la Repubblica Sera"

Titolo: I Segreti di Sible Pelden (Nightingale Wood ) Autore: Stella Gibbons Editore: Astoria Edizioni Pagine: 400 Prezzo: €18,00 Data di pubblicazione: 22 Febbraio Trama: Viola, giovane commessa senza futuro, accetta di sposare il noioso Theodore, il quale tuttavia è così opportuno da morire di polmonite poco dopo le nozze. Senza un soldo Viola, ventunenne, è costretta ad andare a vivere in campagna con la famiglia di lui: l’orrendo signor Wither, ossessionato dai soldi, la sbiadita signora Wither, che disapprova chiunque non sia serioso e insignificante, e le cognate che hanno da tempo superato la trentina - la rigida Madge, tutta sport e cani, e la nevrotica Tina che ha tentato molte carriere senza riuscire in nessuna. L’allegra compagnia vive a Le Aquile, una casa fredda e respingente. Dall’altra parte del bosco vive Victor, il classico Principe Azzurro e Viola, naturalmente, s’innamora di lui, sognando un ballo, un matrimonio fastoso…  Dalla prima riga del romanzo, scritto nel 1938, il lettore si trova di fronte a una di quelle storie, meravigliosamente divertenti e aspramente ironiche, che ci regalano uno sguardo non molto lusinghiero sulla gente e la società. Stella Gibbons, rielaborando la favola di Cenerentola, fino all’ultimo ci fa credere all’esito classico e un po’ scontato della storia di un personaggio per poi portarlo su strade del tutto inattese, mostrando l’assoluta imprevedibilità dell’esistenza.

“È difficile creare un giardino noioso ma il signor Wither c’era riuscito. Non che avesse lavorato con le sue mani il terreno che circondava la casa di Chesterbourne, nell’Essex, ma aveva influenzato il giardiniere con la sua mancanza d’interesse e la scarsa propensione a spendere denari. Il risultato era stato un prato miserevole con un giardino roccioso di gesso praticamente vuoto a perdita d’occhio, e un sacco di cespugli squallidi che al signor Wither piacevano perché riempivano lo spazio e davano poco da fare.”
 

Per leggere un estratto del libro: http://issuu.com/astoriaedizioni/docs/segreti-di-sible-pelden
L'AUTRICE Stella Gibbons (1902-1989) si diplomò in giornalismo nel 1923 e lavorò per la British United Press, “Evening Standard” e “Lady”. La Fattoria delle Magre Consolazioni (astoria, 2010), il suo primo romanzo, fu pubblicato nel 1932 e divenne un immediato successo. Nel ’34 vinse il Prix Femina – Vie Heureuse: Virginia Woolf, che aveva apprezzato un suo volume di poesie, alla notizia sbottò: “Mi ha fatto infuriare vedere che hanno dato 40 sterline alla Gibbons… Chi è? Cos’è questo libro?”. La Gibbons scrisse poi molti altri romanzi, ma nessuno ebbe lo stesso successo de La Fattoria delle Magre Consolazioni e per moltissimo tempo gli altri suoi libri sono stati introvabili. Per fortuna al momento sta finalmente vivendo una grande riscoperta (Vintage Classics si sta preparando a ripubblicare gran parte della sua produzione) ed è davvero un bene, perché “Gibbons ha la rara abilità di penetrare i sentimenti dei silenziosi e di dar vita alle emozioni delle persone comuni” (Enciclopedia delle Scrittrici Britanniche) e ha anche la capacità non solo di “vedere le idiosincrasie nella natura e nell’umanità, ma di dar loro vita” (“The Observer”). Nel 1950 divenne membro della Royal Society of Literature.


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