Un corteo di bambini delle scuole elementari è stato disperso dalla polizia del Malawi con lacrimogeni. È accaduto a Blantyre, la città più popolosa del paese, quando circa 500 alunni di alcune scuole cittadine, di età tra i sei e i 12 anni, sono scesi in strada scandendo slogan come “Non stiamo imparando!”.
E questo in segno di protesta contro l’impossibilità di seguire le lezioni.
Circa 6500 insegnanti del paese, infatti, reclamano stipendi arretrati non pagati da maggio: un migliaio di loro stanno per questo disertando le classi dalla scorsa settimana.
Ieri è stata la volta degli alunni di chiedere una soluzione della questione.
Il corteo, che la stampa locale definisce ‘improvvisato’, si è diretto verso la residenza ufficiale del presidente Peter Mutharika (che presenziava ad un evento in un’altra parte del paese) bloccando la strada d’acceso con rami e pietre, costringendo numerose macchine a fermarsi, tra gli sguardi sbalorditi dei passanti.
La polizia è quindi intervenuta sparando diverse cariche di lacrimogeni.
Poter frequentare la scuola è di certo un diritto di tutti. Ma i docenti vanno retribuiti, pena la qualità stessa dell'istruzione.
Scioperare è un diritto ma ciò che non è andato, in questo caso, è la probabile strumentalizzazione di bambini, cosa assolutamente non buona , e l'assurda ritorsione della polizia contro dei minori.
Pertanto in Malawi il cammino per la realizzazione di un contesto autenticamente democratico è ancora lungo.
Unica scusante è la povertà dei mezzi in cui versa il Paese, per il quale (leggi.. la gente comune) i governanti fanno poco e niente.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)