Sebbene in quell’occasione “Nino il bello” fu assolto, questa mattina alle 8.30 è stata la squadra mobile di Palermo, prima di ricevere i suoi stessi complimenti (e dopo essere sfuggito ad un altro bliz nel 2005 mentre i carabinieri intercettavano un altro boss, Luigi Abbate, detto Gino u mitra –lo stesso, pare, che ha dato le indicazioni per la sua cattura-), a mettere un punto alla sua carriera criminale.
Il cinquantasettenne boss delle estorsioni, infatti, è stato arrestato, dalla polizia, mentre andava a fare la spesa nel popolare mercato palermitano: Ballarò.
Conosciuto come “scintillone” perchè brillava in eleganza, il «Brummel» dei mafiosi, era ricercato dal 3 ottobre 2005. Negare sempre anche davanti l’evidenza, questo sembra essere il suo motto preferito, infatti, al momento del fermo, tra le bancarelle del mercato, ha dichiarato ai poliziotti di chiamarsi Salvatore Messina.
Privo di documenti e messo alle stette, ha confessato: «Sono io Lauricella» e si è complimentato con il dirigente della sezione Carmine Mosca.
Il mafioso, arrestato dopo sei anni di latitanza, al momento della cattura in tasca aveva quaranta euro ma non un cellulare, mentre, dentro al borsone, un asciugamano, un passamontagna, un coltellino e guanti in lattice.
«È stato un arresto difficile per la cortina di omertà che si ergeva attorno a Lauricella – ha spiegato il procuratore aggiunto di Palermo, Ignazio De Francisci – La Squadra Mobile di Palermo, con la consueta professionalità e impegno, è riuscita in quest’operazione. Siamo molto soddisfatti –ha continuato- perchè Lauricella, pur non essendo un latitante di primo piano, gestiva gli affari mafiosi nel cuore di Palermo”