By Giorgia de Colle on febbraio 27th, 2013
La Società Adriatica di Speleologia si fa notare ancora.
Infatti, vuoi per la giovinezza ed il carisma dei suoi membri, vuoi per la qualità del suo operato, è stata invitata più volte ed in svariati ambienti, a presentare il documentario della National Geographic “Alla Ricerca del Fiume Nascosto”, alla quale realizzazione ha partecipato.
Questa volta però, martedì 19 febbraio, alle ore 20, la consueta presentazione, si è tenuta in uno degli ambienti più particolari di Trieste: l’ “Associazione Ricerche Storiche espressione del Rito Scozzese Antico ed Accettato” presso il Circolo Gymnasium, in Corso Umberto Saba.
Ma qual è il nesso, ci si chiederà, tra l’ARS, il documentario e, soprattutto, l’Adriatica?
E come hanno fatto questi giovani e volenterosi “Grottenarbaiter”, ad inserirsi ed a far sentire la propria voce anche in questa ristretta cerchia di persone?
L’Associazione Ricerche Storiche è, come si autodefinisce, “un gruppo di uomini liberi da ogni pregiudizio che, ripudiando ogni concezione astratta e dogmatica, intendono affrontare le loro ricerche con criteri strettamente storici, nei campi più diversi”.
Ed ecco il collegamento.
La ricerca del Timavo, obiettivo perpetuato con passione e perseveranza dalla Società Adriatica, è una “ricerca storica”, ma non solo: essa è un concetto intrinseco di simbolismi ed ancestrali significati; il Fiume Nascosto, con le sue acque pure e tumultuose, è metafora non solo di Vita ma, soprattutto, di Valori Umani, di Verità e di Conoscenza, ormai celati nell’oscurità della nostra cinica società, dedita e fedele all’intolleranza ed alle discriminazioni.
La serata è stata introdotta da Giuseppe Antonione dell’ARS: con un breve ma ricercato discorso, permeato d’orgoglio triestino, l’uomo ha delucidato ai presenti, soprattutto a chi di Timavo e grotte non è un esperto, i temi principali del documentario e le motivazioni che spingono arditi speleologi a calarsi nelle viscere della Terra.
Citando un’emblematica espressione alchemica “Visita l’interno della Terra e, rettificando, troverai la Pietra Nascosta”, conclude e passa la parola al produttore del documentario in questione.
Michele Milossi, fondatore della casa di produzione “Fantastificio” di Trieste, ha partecipato attivamente alle riprese del film e presa parola, ricordando le immense fatiche per trasportare le tonnellate di materiale per decine di chilometri di pozzi e gallerie ipogei, ha ringraziato profondamente tutti gli speleologi che hanno aiutato a compiere quest’immensa impresa.
Anch’egli ha concluso il suo discorso con un’espressione paradigmatica, sicuramente sentita e condivisa da tutti gli speleologi: “La speleologia è una disciplina meravigliosa ed incomprensibile; in nessun luogo faticherai quanto in grotta, ma è una fatica sana, che fa bene allo Spirito.”
Conclusasi la presentazione del film, tra plausi ed espressioni compiaciute, ha preso, finalmente, la parola il protagonista della serata: Marco Restaino.
Marco Restaino, classe 1983, massone e membro della Società Adriatica di Speleologia, è uno dei più giovani ed attivi ricercatori del Timavo.
Tra i protagonisti del film della National Geographic, sa far parlare di sé in svariati ambiti ed a quanto pare, si sta facendo notare non solo nell’ambiente speleologico, ma anche in situazioni autorevoli come l’Associazione Ricerche Storiche, realtà triestina del culto massonico.
Grazie alla sua famigliarità con i “fratelli” presenti ed alla sua risaputa cultura riguardante il Reka, ha sapientemente illustrato il suo punto di vista nei confronti degli argomenti del documentario, dedicandosi non tanto alla parte puramente prosaica del tema, ma incentrandosi sulle persone che indirizzano la propria vita a cercare e studiare il Fiume Nascosto.
-La parola chiave della serata è “Ricerca”- spiega Restaino – intesa non solo come ricerca pratica delle Acque, ma come “Ricerca” di sé stessi e della Verità insita in ognuno di noi.
La grotta non dev’essere vista come uno spazio oscuro, saturo di pericoli e fatica; essa è un luogo solenne, un perfetto gabinetto di riflessione naturale.-
La serata si è conclusa in un clima di letizia e fratellanza; i presenti sono tornati a casa con il cuore più leggero, sicuri del fatto che esistono ancora dei giovani per i quali la Passione è la fiamma ed il motore dell’intelletto e della vita stessa, e che rappresentano con onestà e decoro i principi che l’Associazione Ricerche Storiche e la Società Adriatica di Speleologia portano avanti.
Giorgia de Colle