Immaginate in quale tipo di archivio vi piacerebbe riporre tutte le cose e le persone che non vedrete mai più, e non mi riferisco necessariamente agli oggetti gettati in discarica e a congiunti e amici che sono mancati, ma nemmeno alle persone che abbiamo gettato nella discarica dei nostri trascorsi da dimenticare o alle cose che abbiamo mancato per un soffio. Mio papà, per dire, non potrà mai più commentare uno di questi miei post – anche se non l’ha mai fatto nemmeno quando era in vita – anche se ho sognato la settimana scorsa che mi avvisava delle sue intenzioni, “guarda che non ti commenterò più sul tuo blog”, mi diceva, come se avessi scritto qualcosa che non gli piacesse. Il sogno continuava con degli assurdi 33 giri che avevo utilizzato come dispositivi di storage in cui avevo masterizzato foto vecchissime, risalenti alla preistoria della mia passione per l’informatica. Inutile dire che li mettevo sul piatto e al posto della musica vedevo proiettata contro il muro bianco di fronte allo stereo quella istantanea che mi aveva scattato la mia collega Roberta verso la fine degli anni novanta con una delle prime macchine digitali consumer. Avevo una testata di capelli neri e folti che non vi sto a dire e mi aveva ripreso alla mia postazione in ufficio mentre mi dilettavo con la programmazione software. La foto l’avevo poi condivisa con una delle prime comunità on line a cui mi avevano invitato nerd più nerd di me e grazie a quell’espressione a detta di tutti simpaticissima avevo colto nel segno. D’altronde anche quella fa parte delle cose che non vedrò più: il cd su cui avevo registrato il back up di quella fase della mia vita chissà poi che fine avrà fatto. Quindi, tornando a noi, io andrei sul sicuro e mi procurerei uno di quei vecchi schedari da segreteria, quelli grigi con i divisori e le cartelline con le linguette. Poi riempirei l’archivio e ne avrei di materiale da riordinare, nel dubbio stamperei tutto ciò che è digitale e trascriverei tutti i contenuti da associare alle vecchie conoscenze, nel bene o nel male. Un po’ quello che mi diletto a fare qui, per questo ogni tanto salvo tutto sul mio pc, non si sa mai. Meglio non perdere pezzi di vita.
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