Ma da un mese circa posso con orgoglio includere il Messico alla lista di paesi che ho visitato… ma non pensate a una Moky con una margarita nella destra, delle maracas nella sinistra e in testa un sombrero, mentre canto Besame Mucho accompagnata da una banda mariachi… no, non e' stato quel tipo di visita! Il 20 dicembre e il 20 gennaio sono andata in Messico, la prima volta per circa 2 ore e mezzo, la seconda per 1 ora.Curiosi, vero?
Cominciamo dall'inizio.La prima volta che ne avevo sentito parlare, e' stato quando la nipote di mio marito (si', lo so che sarebbe anche mia nipote, ma ho zero rapporto con lei e non mi sento di essere sua "zia") qualche anno fa andò a rifarsi i denti in Tijuana, Messico (la città che sta a ridosso di San Diego)… lei che viveva sulla Big Island in Hawaii, mica dietro l'angolo! All'epoca a me era sembrata un'idea assurda, perche' Tijuana, con Ciudad Juarez, e' una delle citta' messicane di confine con il tasso di violenza più elevato, e a parer mio aggiungere il rischio di finire decapitata o violentata al costo di un viaggio aereo, per risparmiare qualche dollaro su una dentiera (or whatever), non mi pareva valesse la pena.
Poi ho scoperto, vivendo in Arizona, che il turismo "medico" o meglio "dentistico" e' molto popolare qui: moltissimi americani attraversano ogni giorno una delle 3 frontiere principali per andare dal dentista, e lo fanno senza (troppi) problemi, risparmiando una paccata di soldi, non soltanto per lavori dentali (dentistici?) grandi, ma anche solo per pulizia e piccole riparazioni. Mi ricordo che quando avevo chiesto in giro, qualche anno fa, in tanti mi avevano detto che "lo facevano", assicurandomi anche che questi dentisti "di frontiera" hanno preso la laurea dentistica o approfondito gli studi negli USA, quindi non solo sono preparati quanto i colleghi gringos, ma ovviamente parlano inglese, hanno personale bilingue e usano le stesse tecniche e macchinari che vengono usati qui. A me comunque allora non interessava, anzi mi spaventava un po' l'idea, proprio per i timori generati creati dalle notizie che arrivano dall'altra parte del muro, di guerre tra i vari cartelli, di polizia corrotta e di un pericolo generale per gli americani/stranieri che vanno nelle zone di frontiera (ad Agua Prieta ad esempio, che e' la città dall'altra parte di Douglas, AZ a circa 85 km da qui, recentemente c'e' stata una serie di sparatorie dove sono rimaste uccise 4 persone, questo l'articolo). Mio padre ha lavorato in Svizzera per 30 anni e sono cresciuta con gente che chiedeva a mio padre di portare a casa stecche di sigarette, cioccolato e persino medicine, ma in qualche modo l'idea di andare a Naco mi ispirava meno di quella di andare a Chiasso, e così ho continuato a dare i nostri sudati dollari ai dentisti yankee. E mi andava bene così.
Ovviamente, come tante altre idee preconcette e piani fermamente preparati, anche questa reticenza e' stata spazzata via da eventi non pianificati...Chissa' se vi ricordate dei miei "travagli" con la mia dentista locale… e' da allora che ho smesso di usare il suo studio e ho iniziato ad andare da un altro gruppo di dentisti, senza infamia e senza lode, finche' dopo un paio d'anni come loro paziente, mi sono resa conto che non c'era nessuna differenza sostanziale tra il loro studio e quello della dentista-strozzina, e che anche questi erano più interessati a mantenere le loro tasche traboccanti che a mantenere il mio sorriso semi-decente, e che come la nazi-dentista, anche questi usavano una tecnica di "preventivismo dentistico" che va tanto di moda adesso che specialmente in questo paese, (dove la gente si cura dei denti molto meglio che in Italia, i miei figli inclusa Violet ad esempio si lavano i denti 1 o 2 volte al giorno, usano il filo interdentale tutte le sere… cose che io quando avevo 4 o 5 o anche 12/13 anni mica facevo!) eliminando molto dei lavori più remunerativi di "riparazione" che venivano fatti in gran numero anni fa; ora molti dentisti hanno sempre qualche suggerimento per aggiustare qualcosa prima che sia rotto; sono a favore della prevenzione credetemi, ma nel caso dei denti, visto che ogni volta che mi siedo sulla poltrona sono centinaia di dollari, preferirei che mi venissero date diverse opzioni, invece che sempre quella del "You need a root canal and a crown. It'll be 2000$!" E sono contenta che abbiate la tv appesa all'ingiu' cosa' posso guardarmela mentre sono a bocca spalancata con picconi, pale e trapani a ravanarmi dentro, ma a me sembra esagerato doverti ripagare in 2 visite il finanziamento fatto per acquisire macchinari e strumenti che sembrano il risultato dall'accoppiamento tra una cabina di pilotaggio dello Space Shuttle e una delle sale operatorie di Grey's Anatomy. Se la capsula che avevo comprato 10 anni fa per la modica cifra di $800 funziona ancora, anche se vecchia, non mi spaventare con l'idea che potrebbe spezzarsi o spostarsi tra qualche anno e spingermi a comprarne una nuova. Aspettiamo che si rompa e poi ne parliamo!Così ho smesso di usare il loro servizio, ho smesso anche di andare per la pulizia dentale, cosa che prima facevo senza errore ogni 6 mesi, proprio perché mi sono resa conto che ogni volta erano radiografie a destra e manca, e "questo dente deve essere rifatto", "quest'altro un domani potrebbe aver bisogno di una nuova capsula, quindi ti consiglio di farla adesso onde evitare di dover farlo quando ne avrai bisogno"…. in più, la ciliegina mia personale, tutti i dentisti di quella pratica erano mormoni e porcavacca, piuttosto che alimentare le loro finanze e di conseguenza finanziare indirettamente le loro campagne omofobiche e misogine, vado in giro sdentata!
In molti mi hanno confermato che praticamente tutti dentisti locali sono degli strozzini e praticano in questo modo, così ho cominciato a riconsiderare i miei timori e le mie remore.Il colpo di grazia e' successo a settembre, quando masticando un maledetto pezzo di ananas secca che e' gommosa e zuccherosa, mi si e' spaccato un dente, e nemmeno un dente vero e proprio, ma una sorta di mozzicone che era stato lasciato in attesa di essere ricoperto da una capsula quando avrei avuto $1200 extra nel portafogli. Fortunatamente non mi faceva male, era una robetta devitalizzata oltre che bruttarella, e così da procrastinatrice professionale che sono, ho aspettato, aspettato, e aspettato … la scusa era che non volevo andarci da sola, ma con la mia amica Marlis che parla spagnolo (e' tedesca ma parla perfettamente tedesco e inglese, ovvio, più francese e spagnolo, inoltre sta imparando l'italiano e il russo… e ha compiuto poco fa 75 anni!!), ma lei e' sempre molto presa, così mi sono fatta coraggio e qualche giorni prima di Natale ho chiamato il numero locale (americano) per prendere un appuntamento.
Il numero locale e' quello di un cellulare cui risponde una delle donne al front desk. Ha risposto in spagnolo ovviamente, ma appena ha sentito la mia voce esitante, ha subito iniziato a parlare in inglese. Dopo le solite domande, più qualcuna insolita tipo "Devo comprare un'assicurazione messicana per la macchina?", memore dei miei anni a lavorare per la Hertz Autonoleggio (e no, per fare una visita così veloce, non c'e' bisogno dell'assicurazione messicana, basta quella americana), prendo l'appuntamento, per il 20 dicembre.
Era una giornata nuvolosa e piovosa, e dopo aver controllato per la decima volta che avevo il passaporto (quello blu!!) in borsa, sono partita in direzione Bisbee/Naco.
Il cielo si presentava cosi (e mi scuso delle foto fatte malissimo, con il mio telefono che nel mondo dei cellulari potrebbe essere considerato un pezzo d'antiquariato), aveva piovuto tutta la mattina e il traffico era come al solito orrendo (sentite il mio tono sarcastico, vero?).
In macchina. Sullo sfondo Cerro San Jose, più comunemente conosciuto come San Jose Peak, un vulcano estinto al confine tra lo stato di Sonora e lo stato di Chihuahua
Naco Highway, tra Bisbee e Naco (San Jose peak da questa prospettiva)
Lungo la Naco Highway non c'era un'anima, e un pelino di tensione ce l'avevo.
Ad un certo punto, sulla sinistra e' apparso il muro divisorio…
Il muro che separa il Messico dagli US.
E dopo un paio di centinaia di metri, gli edifici degli ufficiali della dogana...Oh, almeno ero sicura di andare nella direzione giusta: sono una cozza a girare, anche con direzioni etc.
La dogana di Naco deve essere stata architettata da uno che era ubriaco o, molto più probabilmente, fatto fino al midollo perché invece di essere una cosa bella dritta, come ero abituata, e' una specie di gincana tra blocconi di cemento, stop e cancellate. Gia ero sudata, figurarsi dopo le grandi manovre!
Arrivata finalmente al punto di transizione, l'ingresso vero e proprio, mi avvicino alla sbarra, aspettando di venire fermata ed inquisita, e invece la sbarra si e' alzata magicamente, mentre due membri della policia in un angolo si facevano i pifferi loro. Phew, il peggio e' passato, ho pensato. E invece poverina, mi ero dimenticata che il mancato contatto verbale con Paco e Pedro significava anche mancate indicazioni finali per trovare Calle Libertad. Perché vi dico, questa potrebbe essere la frontiera creata da Dumb and Dumber.
Passo la sbarra e … where the hell do I go? Dove cazzo vado? Non un segnale, non un cartello, solo un edificio di fronte con scritto Inspeccion, o una cosa del genere, e li' parcheggiati un paio di furgoni e 5 o 6 persone. Che fare? Io mi piazzo li' di fianco a questi furgoni, abbasso il finestrino e con una faccia di merda che non pensavo di avere, approccio queste persone con il mio spagnitalinglese. In pratica, Toto' in Piazza Duomo, versione riveduta e trasportata 50 anni nel futuro.
Avevo persino la pagina della rivista con la pubblicità dello studio dentale, che ha una cartina stilizzata, che sembrava chiarissima sulla carta, ma dal vivo non c'entra una mazza.
Io chiedo "Dottor Martinez? Dentista? Do you know?" e quelli che si guardano e dicono "no no no no no". Fanculo. "Calle Libertad? No?" E grazieaddio arriva questa tipa che guarda la paginetta (ormai umidiccia di sudore) e dice "Si', si'…" e punta in una direzione e dice "ischierda.. ratatatata'… ischierda… tarattarattatta', dentista".
Gracias, gracias, e mi sarei persono sbilanciata in un "che dios la bendiga", ma avevo paura di incepparmi e finire per insultarla, cosi' vado su questa strada, che sembra di essere in una paese del terzo mondo di 20 anni fa. Ovviamente, pur avendo la cartina stilizzata di fronte, io sono sempre in uno stato di tensione di livello elevato++, quindi invece di prendere la seconda a sinistra (Benito Juarez), sbaglio e continuo. Così devo pure farmi un'inversione a U, in una zona che mi sembra di essere un'idiota ma forse qui sono proibiti, e se mi becca la policia, sono senza assicurazione messicana e finisco in prigione, e mi vedo disperata e diventare la moglie di qualche ergastolana pelosa, e tutta una scena tipo Fuga Di Mezzanotte in Messico invece che in Turchia…
Questa e' l'unica foto fatta su questo vialone, di cui non esiste il nome nemmeno su google maps, ma credo sia il prolungamento di Naco Highway.
Cambio direzione, giro nella Benito Juarez, dove non c'e' niente eccetto una discoteca e dei peones seduti sulle rotaie ferroviarie. Giro a sinistra e vedo sulla destra il nuovo edificio del dentista, studio chiamato C.E.R.O. (Centro Especializado en Rehabilitacion Oral), a fianco una palestra di Zumba (!) e dall'altra parte della strada, sterrata ovviamente, delle catapecchie fatiscenti…Tra l'altro, essendo il 20 dicembre alle 2 del pomeriggio, non c'era proprio in giro nessuno e uscita dal pulmino dopo averlo parcheggiato, non c'era un rumore se non forse in sottofondo la colonna sonora di Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo.
Be', all'interno dell'edificio le donne allo sportello erano gentilissime, ho dovuto aspettare meno di 5 minuti prima di trovarmi seduta in una stanza sobria, senza televisore appeso al soffitto, ma con quello che ci si aspetta in uno studio dentistico.
Dopo aver raccontato il mio problema all'assistente, entra il Dottor Alvaro Martinez (a proposito, sono tutti Martinez i dentisti di questo studio…), mi controlla il dente e mi conferma che avevo bisogno di una capsula, cosa che sapevo. Mi viene un po' di ansietà, e chiedo quanto sarebbe costata. Ricordatevi che l'ultima capsula che avevo messo mi era costata $1200 (tra capsula e lavoro per preparare il dente).
Mi risponde "Se la vuoi di porcellana fusa al metallo, $350. Se la vuoi tutta di porcellana pero' costa di più. $450. Più il costo della preparazione del dente."
Lo avrei baciato, giuro. Ovviamente ho scelto quella più costosa, che non ho mai fatto prima perché era sempre troppo cara.
E cosi' ha cominciato a lavorare sul mio "dente", o ciò che rimaneva, per circa 2 ore. Anestesia, radiografia, paletto di supporto, impronta, capsula temporanea, il tutto condito dalla conversazione in ispano-messicano tra il dottore e l'assistente, di cui capivo qualche parolina, e mi rassicurava che tutto andava bene.
"Ci rivediamo non appena la capsula e' pronta, tra 2 settimane".
Ok. Vado a pagare e mi chiede meta' della capsula più il costo delle due ore. $225 per la capsula + $60 per le 2 ore di lavoro. E quella bestia che mi aveva fatto pagare $55 per sedermi nella poltroncina 3 minuti!!!
Avrei baciato pure la tipa, ve lo giuro un'altra volta!!
Decidiamo la data del prossimo appuntamento, saluto con un fierissimo "Feliz Navidad" ed esco. A questo punto sono cosi' esilarata che non ho nemmeno bisogno della cartina, mi sembra di avere googlemaps in testa, trovo la frontiera dove questa volta vengo fermata dall'agente della dogana americana che mi controlla il passaporto e mi chiede cosa riportavo a casa. Con un gran sorrisone faccio la battuta "Nothing, except a new tooth!" Ridi tu che rido anche io, vorrei abbracciare pure lui.
E mi rendo conto che tutte le nuvolazze che avete visto nelle foto precedenti sono sparite!
Basta, sono una convertita credente al 100%: in Messico dal dentista da ora in poi, e ovviamente anche J vuole andarci (anche i suoi denti sono high maintenance come i miei!)… ci porterei pure la prole, se non fosse che dovrebbero perdere troppe ore di scuola (il viaggio da casa a Naco e' di circa 35/40 minuti).
Ecco altre foto fatte lunedì, niente nuvole e caldo che sembrava di essere in Messico (ha ha!)
Il muro, ancora
Parte del labirinto per entrare/uscire dal Messico
Un negozio, di quelli di lusso...
Ecco la palestra di Zumba a fianco del dentista
Questa e' una delle catapecchie di fronte allo studio dentistico. Notate il cagnetto randagio che si aggira,
spisciottando per strada…
Per finire, sono riuscita a tornare per mettere la capsula permanente (che e' perfetta, non si nota per niente e sembra che abbia sempre fatto parte del mio sorriso) invece di due settimane dopo, solo lunedì che era festa da questa parte del muro (Martin Luther King Day), perché non potendo portarmi Violet che non ha ancora il passaporto, devo lasciarla a casa con uno dei grandi e tornano tutti a casa troppo tardi per farle da babysitter e darmi tempo di arrivare a Naco prima che chiudano e soprattutto prima che arrivi il buio (su suggerimento di molti).
Ho già preso un appuntamento per la pulizia, a febbraio e gioisco all'idea che da ora in poi forse non dovrò piu' scegliere tra andare in giro senza denti o vendere un rene, e magari questa esperienza mi servirà come stimolo per imparare un po' di spagnolo, nel tempo libero che, come sapete, abbonda dalle mie parti!