In my bookshelf, ve la ricordate? La rubrica che, senza un vero motivo, ho abbandonato a un destino di solitudine e tristezza. In verità un motivo per cui l'ho interrotta c'è. L'ultima puntata risale al giugno dello scorso anno (potete rileggerla qui), poi non ho più scritto nulla perché, grazie anche al Bookclub Neri Pozza ho comprato decisamente meno libri. Le occasioni in cui ho fatto grandi acquisti sono state Più libri più liberi e Il Salone Internazionale del Libro di Torino, a cui però dedico dei post esclusivi.Eppure In my bookshelf era nata con l'intenzione di raccontarvi il mio mese di libri comprati, prestati, recuperati, non aveva importanza. Poi, una sera, parlando con Letture Sconclusionate, ho scoperto che aveva deciso di riprendere una vecchia rubrica, abbandonata per mancanza di tempo: Diario di un mese di libri, rubrica che prende spunto da ciò che Nick Hornby si dilettava a fare in The Believer, ossia raccontare il suo mese di libri (acquisti, libri letti, prestiti, ritrovamenti). Mi sono detta che, in effetti, il mio In my bookshelf era la stessa cosa, senza che io però fossi Nick Hornby. E quindi niente, ci riproviamo e ci riproviamo per bene. Dal triste abbandono, al banner casereccio, che salto di qualità! Eh, scusate, ma io non sono brava a utilizzare Photoshop e compagnia bella, quindi mi accontento dei siti internet che ti permettono di fare un banner in 3 semplici mosse. Solo che, capite, non è che c'è poi tutta sta scelta. Vabbè, ma anche chissenefrega, va benissimo così com'è.
Ve lo dico adesso, se mi assento di nuovo picchiatemi eh. Anche perché adesso abbiamo il banner, scioè, è tutto molto più serio. E quindi, cominciamo!
Non farò un riassunto di un anno, ovviamente, ma solo del mese di luglio, ché sennò vi lascio stecchiti.
Nella mia libreria, nel mese di luglio – complice il mio compleanno – è approdata diversa roba. Un misto tra regali, omaggi e acquisti (sia cartacei che ebook). In ordine sparso:- Quando le chitarre facevano l'amore, Lorenzo Mazzoni – Spartaco Edizioni.- Il terrorista e il professore, Vito Faenza – Spartaco Edizioni.- Divergent, Veronica Roth – HarperCollins (in lettura che volge al termine, ve ne parlerò presto spero).- Romanzi sciocchi di signore romanziere, George Eliot – Apice Libri.- Gli amanti farfalla, Benjamin Lacombe – Rizzoli.- Generazione A, Douglas Coupland – Isbn Edizioni.- Player One, Ernest Cline – Isbn Edizioni.- Buon compleanno Malcom, David Whitehouse – Isbn Edizioni.- Alta definzione, Adam Wilson – Isbn Edizioni.- Sembrava una felicità, Jenny Offill – NN Editore.
Per una serie di motivi che non sto qui a riassumere, sennò davvero vi tocca leggervi il post a puntate, ho recuperato delle vecchie – abbastanza vecchie – edizioni di A sangue freddo di Truman Capote, La valle lunga di John Steinbeck, La paga del soldato di William Faulker e Di qua al Paradiso di Francis Scott Fitzgerald. Ammetto di temere un po' la questione traduzione, ma è vero anche che non è detto che comprando un libro tradotto nel 2015 ci siano meno orrori che in un libro tradotto nel 1950. Ricordo ancora con orrore le imprecisioni (chiamiamole così) di libri relativamente nuovi (uno della fine degli anni '80 e l'altro del 2000) tradotti rispettivamente per Longanesi e Nord. Roba da far accapponare la pelle. Per non parlare, poi, delle frasi no sense trovate in un libro pubblicato da Leggereditore nel 2011 e ormai fuori catalogo (pare)– La ragazza del libro dei fuochi. Tra consecutio temporum completamente casuale e frasi che, seriamente, non volevano dire niente, è forse il peggior risultato letto fino a ora. Quindi, ecco, magari non saranno il massimo o magari sì, mi lascerò sorprendere. Nel frattempo, però, ho rimpinguato anche la mia lista desideri, ché dovessi morire di noia da qui ai 90 anni, ho sempre qualche titolo segnato (15 pagine di lista desideri, per un totale di 150 volumi). E quindi, entrano in lista desideri, senza passare dal via:
- Antropologia di una ragazza, Hilary Thayer Hamann – Fandango Libri (e il motivo per cui entra in lista desideri è singolare: la copertina e la mole. Visto che copertina? Eh? Eh? E visto il numero di pagine? Mi piacciono i libbbroni).
- Le prime quindici vite di Harry August, Claire North – NN Editore.
- La prossima volta, Holly Goddard Jones – Fazi Editore (ahhhhhhh la copertina! E la mole! E l'Ammmerica! E la trama! Sarai mio!!).
- Gli anni della leggerezza, Elizabeth Jane Howard – Fazi Editore (in uscita a settembre, mi pare di ricordare. Vorrei tanto linkarvi il post sul blog letterario di Fazi Editore che parla di questo libro ma stamattina sono tecnologica come un sasso e non trovo nulla).
Per quanto riguarda i libri in lettura... A parte Divergent, che avrei anche potuto terminare se non fosse che ho passato quattro giorni a Milano, nello stand della Coldiretti all'Expo, e mi sono ridotta a un mezzo cadavere ambulante, ho in lettura anche Triomf di Marlene Van Niekerk, in pubblicazione per Neri Pozza. Un mattoncino di circa 700 pagine, per nulla leggero, per nulla comico – come invece sembra suggerire la quarta di copertina. Disturbante, molto. Ce l'ho in lettura dal 6 luglio e non sono riuscita ancora a superare pagina 200. Il fatto è che non è solo disturbante, mi fa proprio venire gli incubi la notte. Magari lo finirò e quando lo finirò cercherò di parlarvene. Altrimenti getterò la spugna, abbandonandolo senza remore. Lo trovo, senza troppi giri di parole, terrificante, colmo di violenza (fisica e psicologica) e confusionario. Di certo non ironico, proprio no. Probabilmente realistico, anche se non saprei dirlo con certezza. La vita dei bianchi nel Sudadrica degli anni '90 non è esattamente un argomento che snocciolo durante le colazioni con gli amici – e manco ne sarei in grado, in verità.
Voi? Che libri avete in lettura? Acquisti? Prestiti? Ditemi ditemi.
Adesso devo proprio salutarvi, vado a preparare la lista dei libri che voglio portarmi in vacanza, anche se è una vacanza che durerà dieci giorni e avrò molto poco tempo da dedicare alla lettura. Però, via, ci provo, più o meno. E comunque sono ancora le 10 e io c'ho una fame che nemmeno fossero le 2 di pomeriggio.
Alla prossima!