Che mi fa un po' ricordare cosa c'era e cosa non c'è più.
Ma poi le parole non venivano e ho capito che non devo perdere il mio tempo e i miei pensieri su ciò che non c'è più, ma dovrei concentrarmi su ciò che c'è, invece.
C'è che a volte mi sento sola. In tutta onestà e sincerità.
Non so perchè. Mi manca avere quella presenza fissa che bastava mandare un messaggio per organizzare la serata o il cinema di turno.
Mi manca il parlare e il non parlare, che con uno sguardo già sai tutto e capisci tutto.
E mi manca perchè so che non posso più averli. Io non più innamorata. Lui ancora.
Mi viene da ridere se penso che a parti inverse ho sempre detto che avrei preferito un taglio netto, che mi avrebbe fatto male continuare a vederlo, sapendo che la sua vita prendeva strade in cui io non ero contemplata.
Ora sta succedendo il contrario. So che quel taglio netto è la cosa giusta. E non è una frase retorica.
Solo che a volte mi sento sola. Punto.
Vorrei essere già al passo successivo, quello in cui finalmente dici che ti basti tu e non hai bisogno di nient'altro, di nessun'altro. Ma la verità è che non ci sono ancora in quella fase.
Mi perdo dietro a cose e situazioni e incazzature assolutamente senza senso. Cose, situazioni e incazzature che non meriterebbero nemmeno lo spreco di due minuti del mio tempo, che è diventato prezioso, per me.
Ma non posso farci nulla. Quindi mi incazzo se non riesco a fare ciò che vorrei, se non ho le risposte che vorrei, se ad alcune domande che mi pongo la mia risposta è ancora un non lo so.
Mi sento addosso, o forse mi metto addosso, una pressione e una fretta nel fare le cose che non dovrei, perchè non mi permette di focalizzare, di dare la giusta importanza a cose e persone, di valutare e ponderare.
Sono ancora troppo istinto e non va bene. Che ogni tanto, soprattutto per certe decisioni, il cervello è utile usarlo.
Non dovrei sentire l'urgenza di dimostrare qualcosa a qualcuno. Io. Che non c'è assolutamente nulla da dimostrare o da giustificare. Ognuno ha la vita che si ritrova. La cosa, l'unica cosa che può fare, è andare avanti, in un costante cammino verso una meta ancora indefinita, continuando ad imparare, ad alzare un po' l'asticella dei propri limiti, lavorando su se stessi per essere una persona migliore.
Di strada in questo ultimo mese ne ho fatta, e tanta. Sono cresciuta molto e sono un po' migliore perchè più vicina a chi sono realmente. Sorrido quando ci penso.
Quindi continuo ad andare avanti per la mia strada. Con le mille incertezze e i dubbi che è giusto avere.
Con quel pizzico di incoscienza che ti fa fare piccole follie da cui prima ti saresti sempre tenuta alla larga.
Io, in quella nuova me, non mi ci sento ancora. Io, ancora un misto tra una ragazzina e una donna.
Poi guardi le tante scarpe con il tacco che non hai mai messo, a cui hai preferito delle ballerine perchè ti rendevano più anonima, e vorresti provarle tutte. Indossarle tutte finalmente.
Poi abbandoni quello che è sempre stato il tuo rifugio, il tuo letto, e ti rilassi in sala, sul divano. Che tanto esiste il wii-fii, in questo silenzio solitario.
Perchè tu senti che stai cambiando, le tue prospettive si stanno allargando, anche se hanno i bordi ancora un po' sfuocati, i tuoi spazi si stanno muovendo e tu con loro, così come i tuoi tempi.
Non si esce da una storia di sette anni in un mese. Non dopo tutto quello che è successo nell'ultimo anno.
Questa è una certezza.
Certe cose non si superano schioccando le dita. E' giusto esserne consapevoli, è giusto essere onesti con se stessi perchè se non lo si è almeno con se stessi con chi senno'?
E quindi è giusto che ammetta di soffrire a volte di un po' di solitudine ma è solo lì, in quella solitudine che io posso ritorvarmi.
Se riesco a rimettere a posto tutti, o quasi tutti, i pezzi del mio puzzle allora sì che potrò guardarmi nello specchio e dirmi che sono soddisfatta di me stessa. Io, che di fatto, non sono mai stata troppo indulgente con me stessa. Io, che ho sempre preteso il massimo e forse troppo.
Ammettere che sono umana, che ho dei tempi interiori che devo rispettare e non devo dimostrare di essere la strafiga di turno che ha voltato pagina nel giro di un giorno e che sta benissimo, è felicissima, è soddisfatta, è in forma insomma, rappresenta un ulteriore passo avanti.
Che quelli devo fare. Passi. Avanti. Via uno e poi l'altro. Da sola. Io.
Non sono felice perchè non riesco più a capire cosa sia la felicità. Però sono serena. Calma.
E questo è già un buon punto di partenza. Un altro.
Per ricominciare a camminare con le mie gambe e con il mio cervello.