Tg3 apre l’edizione serale con il servizio dedicato alla manifestazione antirazzista che si è svolta a Firenze organizzata dalla comunità senegalese. In migliaia, arrivati da tutta Italia, per dire no al razzismo. Un fiume umano, che ha attraversato la città, pacificamente unito per ricordare la recente strage in cui Gianluca Casseri, estremista di destra, imbevuto di razzismo e xenofobia ha ucciso Modou Samb e Mor Diop.
Un lungo colorato corteo accompagna le foto dei due innocenti che hanno pagato con la propria vita il colore della loro pelle. Accanto al volto di Modou, le immagini della moglie, rimasta in Senegal, e della figlia tredicenne, che non ha conosciuto il padre, e una scritta, “Tredici anni senza vedere la sua famiglia e il suo sogno si è fermato il 13 dicembre”. Hanno gridato. NO al razzismo e NO alla violenza. Hanno pregato con tappeti stesi a terra, cantato, letto dal Corano e lasciato messaggi, disegni fatti dai bambini, stelle di natale e ciclamini e rose bianche. Contro il razzismo e la discriminazione l’Italia alza la testa e reagisce in maniera civile e composta portando avanti i valori dell’uguaglianza. Una giornata di ulteriore riflessione in questo paese che ha voltato pagina e il messaggio è chiaro: l’Italia del domani, non vuole la violenza e l’odio razziale che ha armato la mano del killer che ha colpito i due ambulanti senegalesi.
Presenti anche esponenti politici, tra i quali Bersani, Vendola, ed il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che ora, sfilano sottobraccio al dolore provocato anche dalla politica, perché chi diffonde o non si oppone ad un’ideologia razzista ha la responsabilità morale dei crimini contro l’umanità. Le parole in certi contesti diventano armi e giustificare per anni, slogan, comportamenti, campagne pubblicitarie come “folclore locale” è corresponsabilità. La Lega veicola idee che rappresentano il degrado umano. Gli estremisti non sono folli o pittoreschi, sono il frutto di una cultura e di una tolleranza verso ideologie xenofobe e razziste che noi a lungo abbiamo sopportato. Le due vite spezzate chiedono rispetto non populismo, chiedono di cercare insieme soluzioni alle problematiche delle diverse comunità presenti nel nostro territorio. Tutti insieme, senegalesi, italiani, cinesi, egiziani e non. Tutti, proprio come è ormai l’identità di questa Italia multietnica, che qualcuno vuole cancellare come il tam tam su internet che si domanda: “PERCHÉ SOLO DUE”.
Firenze è stata colpita al cuore, il dolore è forte, la ferità è profonda. Spetta alla politica far si che non si riapra…