Il 22 ottobre 2009 Stefano Cucchi muore a 31 anni, in circostanze tuttora da accertare, nel Reparto di Medicina Protetta dell'Ospedale Sandro Pertini di Roma 6 giorni dopo il suo arresto. Negli ultimi sei giorni della sua breve vita gli sono stati negati tutti i diritti. Stefano è la 148ma vittima che perde la vita in un carcere italiano. Il documentario è un tentativo di fare della vicenda Cucchi un atto di denuncia ampliando, alla luce dello sviluppo delle indagini e del tempo, una nuova e rivelatrice riflessione umana. La denuncia prende forma nel racconto, attraverso la forma legalista della richiesta di verità e giustizia, dichiarata dalle numerose e diverse testimonianze che nel documentario si susseguono. Dodici sono gli imputati nel processo che si è tenuto nella III Corte d’Assise di Roma. Cinque medici su sei sono stati condannati per omicidio colposo. Assolti per insufficienza di prove i tre agenti penitenziari, mentre i tre infermieri sono stati assolti con formula piena.
Il film, sponsorizzato da Amnesty International e Articolo 21, è stato presentato per la prima volta il 2 novembre 2011 al Festival Internazionale del Film di Roma. Il regista ha dichiarato: “Qualcuno che rappresenta ed agisce per conto dello Stato ha “imbavagliato” Stefano. Ancora oggi questo bavaglio è stretto e noi con il nostro lavoro, vogliamo provare a sciogliere quel nodo e ci auguriamo che ciò accada. Non è un caso di malasanità e non possiamo accettare che cali il silenzio e l'omertà anche su questa vicenda come su tante altre”.