In persona

Metti che fai una gaffe.
Stai scrivendo un elenco di regali di Natale che hai comprato sull’agenda e non pensi che il tuo pargolo cinquenne, che accanto a te si finge disinteressato, stia in realtà leggendo le cose che lo riguardano.
Allora ti chiede “Mi hai regalato il Monopoly di Cars?” e tu vedi crollare in un istante il castello delle balle di Babbo Natale e abbozzi curiose scuse che lui sa benissimo che lo stai prendendo per il culo, tanto che tace per un po’ e poi dice piano “Guarda che l’ho capito, eh”.
Poi passano due giorni e lui arriva a casa disperato perchè la maestra gli ha detto che quest’anno è monello e che Babbo Natale le ha detto che non passerà dalla nostra casa.
Provi a consolarlo (“Se casa tua la salta, allora quella di XY – noto monello – cosa fa, la bombarda?”).
Gli dici che la maestra si è sbagliata, ma non serve a nulla.
“Non viene, non viene. Gliel’ha detto lui IN PERSONA!”, conclude tra le lacrime.
Sti bimbi sono svegli, sgamati, ipertecnologizzati, ma di fronte alla favola di Babbo Natale sembrano tordi come lo eravamo noi.