Una Crociera sul Nilo, un viaggio che per quanto potessi aspettarmi essere unico nel suo genere, non pensavo mi avrebbe affascinato così tanto. E fino a quando non ho finalmente visto con i miei occhi, non ho creduto potesse esistere tanta grandezza – quasi a metter in dubbio quanto descritto dai libri di storia – in un contesto naturalistico così ostile all’uomo, ma al tempo stesso di una bellezza incantevole, fatta di acque che scorrono lente, dune di sabbia color miele e palme altissime.
Si parte da Luxor, dove inizia la navigazione verso il sud del Paese per 200 chilometri, toccando Edfu e attraverso la Chiusa di Esna, per poi raggiungere Aswan e da qui volare per altri 250 chilometri alla volta di Abu Simbel, quasi al confine col Sudan.
Luxor, il Tempio dedicato al dio Amon, il creatore di tutte le cose, un luogo in cui s’incontrano tre culture diverse: nato in onore del dio universale del mondo egizio, in esso trovano spazio anche una moschea e un tempio romano.
Il tempio dedicato al Horus, il dio falco, è il secondo più grande tempio faraonico, rimasto sepolto per secoli da uno spesso strato di sabbia.
Il tempio di Hatshepsut, una cattedrale nel deserto dalla forma lineare, parte integrante della montagna da cui è nato. Eretto in onore della regina Hatshepsut, della quale, dopo la sua morte, si cercò con ogni mezzo di cancellare il suo nome e la sua immagine. I monumenti di Hatshepsut furono abbattuti o usurpati, i ritratti distrutti e il nome cancellato dalla storia e dall’elenco ufficiale dei re egizi.
Infine Abu Simbel, sicuramente il tempio più imponente, costruito in onore delle divinità Ptah, Amon Ra e Ra, in realtà questo tempio non celebra altro che la potenza di Ramses II: è lui, infatti, ad essere rappresentato da tutt’e quattro le statue di 20 metri presenti all’ingresso. Oltre alla grandiosità dell’opera in se, ciò che stupisce è scoprire che anche ad esso è toccata la stessa sorte del tempio di Philae: è stato infatti smontato e ricostruito 180 metri più nell’entroterra, dopo l’innalzamento del livello del Nilo dovuto alla costruzione della Diga di Aswan. Nella sua progettazione nulla è stato lasciato al caso: due volete l’anno – il giorno della nascita e quello dell’incoronazione – i raggi del sole entrano dalla porta e colpiscono l’effige del faraone. In altri giorni dell’anno, i raggi entrano comunque, ma colpiscono Amon Ra e Ra, seduti accanto al faraone nel santuario – entrambi divinità del sole – mentre la luce non arriva mai a illuminare il dio delle tenebre, Ptah.
Prima di volare via da questa terra erede di una storia millenaria, carica di antichi sfarzi e gloria, scendiamo nelle sue viscere più profonde, percorrendo il lungo cunicolo semibuio piegati in avanti, con l’umidità che soffoca un po’ il respiro, alla scoperta del suo segreto più nascosto.