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In preparazione il The Wheel of Time Companion del mondo di Robert Jordan

Creato il 10 settembre 2014 da Martinaframmartino

In preparazione il The Wheel of Time Companion del mondo di Robert Jordan

La Ruota del Tempo è finita nel 2013. In gennaio ho terminato di leggere (in inglese) una storia che Robert Jordan aveva iniziato a pubblicare nel 1990 e che io avevo iniziato a leggere nel 1992, ben 21 anni prima. In luglio ho completato la lettura del volume anche nella traduzione italiana. Per la cronaca ho letto tutti i libri in italiano, la maggior parte più volte, e gli ultimi tre anche in inglese prima della loro traduzione. E naturalmente ho letto anche il prequel Nuova primavera, il racconto The Strike at Shayol Ghul e l’enciclopedia The World of Robert Jordan’s Wheel of Time, scritta dallo stesso Jordan insieme a Teresa Patterson, oltre a cose come interviste, il blog di Jordan o numerosi articoli sulla saga, ma queste cono cose collaterali.

In preparazione il The Wheel of Time Companion del mondo di Robert Jordan
La storia è finita. Non devo più aspettare per sapere come finirà, non posso più fare supposizioni. E mentre leggevo A Memory of Light i sentimenti erano davvero tanti. Curiosità di sapere come sarebbe finita la storia. Piacere per il ritrovarmi ancora una volta con quei personaggi che amavo da così tanto tempo. Tristezza perché chi aveva scritto le ultime parole era sì uno scrittore straordinario come Brandon Sanderson, ma comunque non era Robert Jordan, il Creatore della Ruota. Insoddisfazione per alcune trame rimaste in sospeso, o terminate un po’ troppo in sordina (e questo è dovuto proprio al fatto che nessuno poteva/potrà mai conoscere il mondo della Ruota come lo conosceva Robert). Esaltazione, paura, rabbia, incertezza, disgusto, sorpresa, trionfo, riconoscimento, appagamento e tutta quella marea di altri sentimenti suscitati in me dalle parole che leggevo, dalle situazioni che vivevo. Malinconia, e questo è qualcosa che rimane, perché non ci sarà più una nuova storia da leggere, non ci saranno più nuove avventure da vivere. Certo potrò riprendere i libri, lo farò di sicuro, ma la rilettura non potrà prescindere dal fatto che ora conosco il destino di quei personaggi.

In preparazione il The Wheel of Time Companion del mondo di Robert Jordan

Quando leggo un libro che amo non riesco a staccarmene, anche se la lettura è durata pochi giorni. Come potrei staccarmi da una saga che amo, la cui lettura si è protratta per oltre vent’anni? Quando vedo l’impazienza intorno alle Cronache del ghiaccio e del fuoco, da un certo punto di vista la capisco ma non è qualcosa che fa parte di me. George R.R. Martin ha impiegato cinque anni per scrivere il quarto romanzo e sei per il quinto. E allora? Come ha detto lui, se mai la sua saga passerà alla storia sarà per come è stato capace di narrarla, non certo perché lo scrittore ha rispettato le date di scadenza. Fra cinquant’anni della nostra attesa non importerà nulla a nessuno, e se qualcuno si interesserà delle Cronache sarà solo per la bellezza dei libri. Se non ci fosse la serie televisiva con i relativi spoiler che incombono dell’attesa m’importerebbe ben poco, perché poi, a saga finita, so che arriverà la malinconia. Almeno, arriverà la malinconia se continuerò a divertirmi come sto facendo ora, altrimenti arriveranno rabbia e frustrazione.

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La storia di Rand e compagni è finita, anche se non c’è mai inizio né fine al girare della Ruota del Tempo. E il tempo ci porterà un nuovo libro, il The Wheel of Time Companion. Fino a non molti giorni fa sapevamo che era previsto un ulteriore volume, indicativamente chiamato The Wheel of Time Encyclopedia, ma ora c’è l’annuncio ufficiale fatto da Harriet McDougal, vedova e editor di Robert Jordan.

Il libro sarà lungo circa 350.000 parole, per dare un’idea delle dimensioni The Shadow Rising (L’ascesa dell’Ombra, quarto romanzo della saga), il libro più lungo, conta 389.000 parole. All’interno ci saranno numerose illustrazioni, coordinate da Irene Gallo, Art Director di Tor Books. La Gallo ha – giustamente – una notevole conoscenza delle immagini, e di tanto in tanto pubblica sul blog di Tor dei post tematici incentrati su singoli soggetti quali i draghi, i cavalli, i libri, le stagioni… Una parte dei suoi messaggi la potete trovare qui: http://www.tor.com/tags/Picturing.
Oltre alle illustrazioni il libro conterrà tutte le mappe già note di Randland e anche alcune ignote, compresa quella di Thakan’dar. Non so voi, ma io non conto di recarmi sul posto per verificare quanto è accurata.

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Ci sarà un vocabolario, almeno un migliaio di voci, della Lingua Antica. Jordan non sarà stato J.R.R. Tolkien con le sue capacità di linguista ma un certo interesse per le lingue lo aveva, non come un tale scrittore che anni fa aveva spiegato di aver inventato solo sei parole di Alto Valyriano e che quando glie ne sarebbe servita una settima l’avrebbe inventata. Personalmente non sento come principio la necessità di lingue inventate in un romanzo, anche se qualche volta hanno la loro funzione. Pensiamo a Mat e ai suoi ricordi, le esclamazioni che ogni tanto tira fuori fanno davvero parte della trama. Non solo, ci saranno profili, e schizzi, di tutti i personaggi di una certa importanza, Bela compresa.
Il libro sarà scritto da un punto di vista successivo ad A Memory of Light (Memoria di luce) e ovviamente conterrà spoiler su tutta la saga.

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La data di pubblicazione sarà probabilmente novembre 2015, ma attenzione perché sto parlando dell’edizione americana. È vero che l’enciclopedia delle Cronache del ghiaccio e del fuoco sarà pubblicata lo stesso giorno (28 ottobre) negli Stati Uniti e in Italia, ma anche se la prima notizia della prossima pubblicazione del The Wheel of Time Companion l’ho avuta dalla pagina Facebook di Fanucci non c’è nessuna garanzia che ci sarà una traduzione italiana. Per saperne di più dovremo aspettare, al momento da noi quasi tutta La Ruota del Tempo è fuori catalogo, in attesa che Fanucci pubblichi una nuova edizione.

Con questo ulteriore volume La Ruota del Tempo si concluderà definitivamente. Su questo Harriet è stata irremovibile, perciò i contratti già firmati sulla trilogia Seanchan che Robert avrebbe dovuto scrivere sono stati riformulati per adattarsi a questo volume. Di quella trilogia Jordan aveva scritto una sola frase, nella quale mostrava Mat intento a giocare a dadi in un sudicio vicolo di Ebou Dar. Fra le altre informazioni trapelate dalla WorldCon ci sono il fatto che Harriet ha scelto il titolo di circa il 75% dei capitoli, che all’inizio Robert aveva cercato di proteggere la sua assistente Maria Simons dagli spoiler ma che quando lei lo aveva rassicurato dicendogli di poterli accettare lui le aveva raccontato l’intero passato di Verin (l’epoca era quella della pubblicazione dell’ottavo volume, The Path of Daggers, Il sentiero dei pugnali, quindi il 1998, mentre i lettori avrebbero scoperto la verità solo con il dodicesimo, The Gathering Storm, Presagi di tempesta, nel 2009) e che la richiesta d’informazioni più strana fatta da Robert riguardava le sensazioni provate dai bambini al momento della nascita, informazioni poi usate nella scena del legame nel Cuore dell’inverno. Per quanto riguarda i diritti per un adattamento televisivo o cinematografico c’è interesse da parte di diverse compagnie ma ancora nulla di concreto. Vedremo come si evolverà la situazione.



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