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In Sardegna, l'impianto di chimica verde si alimenta con olio di girasole

Creato il 17 giugno 2014 da Ecoseven @EcoEcologia

L'impianto di chimica verde di Matrica a Porto Torres, e' il primo stabilimento per la produzione di bioplastica, alimentato esclusivamente attraverso oli vegetali

In Sardegna, l'impianto di chimica verde si alimenta con olio di girasole

Un impianto di chimica verde per la produzione di bioplastica, alimentato con olio di girasole. Stiamo parlando dell’innovativo stabilimento di ‘Matrica’, inaugurato recentemente a Porto Torres (Sassari) nell'area dell'ex petrolchimico. La chimica verde, per chi non lo sapesse è una concezione industriale della chimica che si propone di indirizzare i suoi processi produttivi su percorsi di sostenibilità a basso impatto ambientale, nella progettazione di nuovi prodotti e nuovi processi eco-compatibili.

L’impianto, realizzato in 22 mesi grazie alla joint venture delle aziende ‘Versalis’ e ‘Novamont’, verrà alimentato con olio di girasole proveniente su nave da cooperative francesi, in attesa di essere sostituito dall’olio derivato dai cardi. In entrambi i casi, si tratta comunque del primo stabilimento di chimica verde in Italia ad essere alimentato attraverso questo tipo di biocombustibile.

Il nuovo impianto di chimica verde di ‘Matrica’, trasformerà in particolare gli oli vegetali in ‘materie prime’ per la successiva produzione di bioprodotti più complessi, come le bioplastiche. Per ora, con un investimento di circa 180 milioni di euro,le materie prime che usciranno dall'impianto di Porto Torres saranno utilizzate per produrre plastica ecologica nello stabilimento Novamont di Terni (circa 70mila tonnellate di bioprodotti l'anno).

Sostenibilità, innovazione e ricerca sono i punti cardine del progetto che ha permesso la realizzazione dell’innovativo stabilimento di ‘Matrica’. L’impianto, oltre ad alimentarsi grazie ai biocombustibili, non utilizzerebbe (secondo i progettisti) ozono nella reazione di scissione ossidativa dell'olio vegetale e permetterebbe di produrre ‘intermedi noti’, come acido azelaico e acido pelargonico, attraverso un processo sicuro e a basso impatto ambientale. L'acido azelaico nello specifico, è un elemento base per produrre plastificanti speciali rivolti sia al settore dei lubrificanti che nei prodotti per la cura della persona e in campo farmaceutico (oltre ad essere impiegato, ovviamente, nella realizzazione delle bioplastiche). L'acido pelargonico, invece, è l'unico erbicida di origine naturale a spettro totale, utilizzato come materia prima per la cosmesi, la detergenza, fragranze per alimenti e per la sintesi dei biolubrificanti.

(ml)

17-06-2014

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