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in Scena/ Le “Bellissime” di Paola Tiziana Cruciani: “Inorridisco nel vedere i nuovi modelli di donne fatti di tacchi a spillo e botox che entrano anche in Parlamento”

Creato il 20 marzo 2011 da Iltelevisionario

in Scena/ Le “Bellissime” di Paola Tiziana Cruciani: “Inorridisco nel vedere i nuovi modelli di donne fatti di tacchi a spillo e botox che entrano anche in Parlamento”(di Alessandra Giorda) Grande successo al Teatro Roma della Capitale per Bellissime. Commedia scritta, diretta ed interpretata da Paola Tiziana Cruciani, che vede sul palco insieme a Lei altre tre attrici comiche, tra le migliori del momento: Michela Andreozzi, Alessandra Costanzo e Paola Minaccioni.

Per Voi ho intervistato Paola Tiziana Cruciani, grande attrice, tono pacato, riflessiva nel rispondere alle mie domande, simpatica e molto piacevole da ascoltare. In quest’intervista si racconta: dai primi passi mossi in teatro al sogno realizzato di fondare una scuola di recitazione. Nel poco tempo libero che cosa farà? Della situazione libica attuale cosa pensa?

D: Dal 1979 al 1981 frequenti il laboratorio di Esercitazioni Sceniche (il primo corso) diretto da Gigi Proietti, dove ti diplomi. Coma nasce la passione per la carriera artistica come attrice e che ricordo hai di quest’esperienza?

R: La passione per il teatro nasce ai tempi del liceo seguendolo con Eduardo De Filippo, Dario Fo, Giorgio Gaber e Gigi Proietti. Qualcuno mi dice che il grande Proietti farà una scuola, per cui mi presento e fortunatamente vengo scelta. L’esperienza del laboratorio è stata determinante, perchè sono stati anni formativi molto importanti in cui abbiamo tutti insieme scoperto la passione per il gioco teatrale.

D: Hai lavorato in cinema, teatro e televisione. Quale di questi tre settori ti dà più soddisfazione?

R: Soddisfazione personale, senza dubbio il teatro che è il luogo dove tutto è permesso, tutto possibile, dove ci si sente più liberi ed il contatto diretto con il pubblico è la più grande paga che un attore possa desiderare. Come piacere di scoprire la popolarità, la televisione che è il mezzo per eccellenza che ti dà la possibilità di essere conosciuto per la strada e salutato dalla gente. Come piacere di approfondimento artistico, il cinema che è l’unico posto dove il regista può perdere del tempo e dare attenzione, a livello artistico, di quello che sta facendo.

D: Parliamo di Bellissime che sta volgendo al termine. Che risposta avete avuto dal pubblico? Cosa mi dici di questa commedia?

R: Lo spettacolo è andato benissimo! C’è stato un veloce passaparola. Nel giro di tre giorni il teatro ha cominciato a riempirsi e siamo veramente contentissimi. La commedia nasce dall’ambientazione in una clinica di chirurgia plastica, visto la grande moda degli ultimi anni. L’obiettivo era di mettere in dubbio il luogo comune che il desiderio di cambiarsi esteticamente possa corrispondere anche ad cambiamento interiore. Spesso c’è delusione, poichè alla fine ci si accorge che è più importante l’evoluzione interiore che quella esteriore. Si pensa quasi che l’apparire belle ed inossidabili sia una garanzia di qualità. Errato! Lo spettacolo è molto comico, le attrici  sono tra le migliori sulla piazza in questo momento.

D: Da che cosa nasce l’esigenza dell’apparire, che oggigiorno sembra essere un dovere?

R: Nasce da un cattivo modello che impera grazie non solo alla televisione, ma alla maggior parte dei media. Un pessimo stereotipo femminile lontano mille miglia da quello degli anni ’70, dalla lotta al femminismo della quale ho fatto parte. C’è una forte delusione nel vedere che adesso ci si scosta tanto dai risultati che il femminismo aveva ottenuto in quegli anni. Ricordiamo che è stata la rivoluzione più importante del ’900. Vedere ora i nuovi modelli di donne fatti di tacchi a spillo e botox che tra l’altro entrano anche in Parlamento, inorridisco.

D: La chirurgia estetica ha importanza là dove è necessaria?

R: Certo! Quanto la chirurgia estetica deve risolvere un complesso che non si riesce a superare o un problema serio di altro tipo è chiaro che è la benvenuta.

D: In contrapposizione all’apparire si stanno delineando, soprattutto nei periodi estivi, soggiorni in monasteri per ritrovare se stessi. Pensi che siamo arrivati talmente al limite della frivolezza che si rende necessario il ritorno all’interiorità o è solo moda?

R: L’essere umano non può vivere solo al di fuori. Da sempre cerca un rapporto con il trascendentale. Il bisogno di spiritualità va rispettato, in un momento in cui questo valore non ha nessuno spazio nella società, è chiaro che prima o poi questa mancanza ognuno la senta. Può essere anche moda, ma credo che sia un bisogno di tutti.

D: Chi sei nel privato? Come trascorri il tempo libero? Quali hobbies hai?

R: Hobby non ne ho, perchè  mi manca il tempo libero. Quando riesco a ritagliarmi momenti per me, lavoro a maglia e a l’uncinetto, soprattutto nel periodo estivo quando mi rilasso un pò.

in Scena/ Le “Bellissime” di Paola Tiziana Cruciani: “Inorridisco nel vedere i nuovi modelli di donne fatti di tacchi a spillo e botox che entrano anche in Parlamento”

D: Parlami della tua scuola di teatro?

R: Si chiama “Il cantiere Teatrale”, è per giovani attori. Passo la maggior parte del tempo lì al fuori dal lavoro, con i miei allievi. Mi dedico alla formazione di nuovi attori. In tutti gli spettacoli che faccio ci sono anche miei ragazzi. In Bellissime ce ne sono sei.

D: Come nasce l’idea di creare una scuola di teatro?

R: Provenendo dal laboratorio di Proietti, avendo quindi frequentato una scuola importante, con una notevole attenzione alla formazione non solo dell’attore, ma anche della persona, volevo perpetuare questo periodo della mia vita. Ho insegnato in altre scuole e dopo aver fatto esperienza ho ritenuto che fosse giunto il tempo per organizzarne una mia.

D: Per i futuri attori come si accede alla tua scuola?

R: Si accede attraverso un colloquio ed un provino. Il primo per stabilire le motivazioni, che devono essere molto forti, ed il secondo per valutare l’attitudine. Con i nuovi sono sempre molto chiara, devono essere al corrente che è un lavoro molto duro, dove la concorrenza è spietata e dove spesso passano avanti persone che non hanno nessuna competenza. E’ necessario non solo essere bravi, ma avere un carattere forte per superare le batoste che facendo questo mestiere si hanno. Quindi ritengo fondamentale  l’informazione prima di iniziare il percorso di insegnamento.

D: Quali sono i tuoi progetti lavorativi futuri?

R: Terminato Bellissime inizio subito le prove per uno spettacolo che si terrà al Teatro Manzoni a maggio e giugno che s’intitola Gente di Facili Costumi. Prossimo anno si riprenderà Rugantino. Tanto teatro! Devo anche preparare i saggi della mia scuola tra maggio e giugno.

D: I saggi sono aperti al pubblico?

R: Si, può venirci a vedere chiunque. Indubbiamente ci saranno parenti ed amici degli allievi, ma qualsiasi persona è ben accetta. Il saggio si terrà al Teatro Roma.

Cari lettori in prossimità di questo evento, sulla rubrica in Scena de ilTelevisionario, troverete tutte le informazioni. Ritengo sia piacevole vedere nuovi talenti all’opera, che senza dubbio saranno bravissimi, poichè la scuola “Il cantiere teatrale” è seria e degna di massima attenzione. Paola Tiziana Cruciani è una delle attrici che l’Italia vanta di avere, una persona che ha studiato, che ha fatto la gavetta e che non è “arrivata” per caso. Si è guadagnata credibilità e rispetto nell’ambiente artistico con il suo sudore. Solo chi realmente sa può insegnare bene e creare nuovi talenti.

D: Cosa pensi della situazione politica attuale?

R: Che c’è da pensare? Prima o poi ne usciremo! Ogni giorno ci sono dimostrazioni del fatto che non abbiamo nessuna credibilità all’Estero e che non veniamo considerati. Vediamo anche la situazione che si sta defilando con Gheddafi, l’anno scorso lo abbiamo accolto con i tappeti rossi ed ora siamo lì a capire cosa fare. E’ una situazione imbarazzante.

D: Temi che gli avvenimenti libici possano creare problemi anche in Italia? il Colonnello Gheddafi ha minacciato prima Francia e Gran Bretagna ed ora l’occidente. Noi siamo ad passo dalla Libia.

R: L’Italia in questo momento subirà le questioni altrui. Certo che temo, mi auguro che non succeda nulla, ma ho paura.



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