Una delegazione del governo di Khartoum è giunta oggi ad Addis Abeba per partecipare ai colloqui di pace mediati dall’Unione Africana con i gruppi armati ribelli attivi in Sudan. L’appuntamento è di quelli importanti: riunisce fazioni armate provenienti da Darfur, Blue Nile e Sud Kordofan, praticamente tutti gli scenari di conflitto ancora aperti nel paese, riuniti sotto la sigla comune di Fronte rivoluzionario sudanese (Srf).
Nell’immediato l’obiettivo dei mediatori è riuscire a raggiungere una prima intesa per un cessate-ilfuoco che sospenda combattimenti e violenze, in modo da consentire la distribuzione di aiuti alle popolazioni nelle aree colpite.
In prospettiva, ma più difficile da raggiungere, lo scopo è quello di costruire un dialogo che porti alla fine delle ostilità tra i gruppi armati e il governo del presidente Omar Hassan al Bashi. Quest’ultimo, al potere dal 1989, e su cui pende un mandato di cattura internazionale per genocidio e crimini di guerra, è accusato di governare con il pugno di ferro e di discriminare le zone più marginali del Sudan.
Il governo di Khartoum ha opposto forti resistenze prima di inviare una delegazione nella capitale etiope. Khartoum insiste sul fatto che il dialogo debba tenersi in Sudan e rifiuta la mediazione esterna. Per questo ha convocato l’apertura di una conferenza sul Dialogo Nazionale, inaugurata il 10 ottobre nella capitale.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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