Costruire case e fornire servizi per prevenire disordini e violenze. È questa la filosofia dell’investimento di 2,1 miliardi di rand (poco meno di 150 milioni di euro) in tre anni annunciato dal governo sudafricano per le zone minerarie.
L’esecutivo ha individuato 14 comunità che affrontano situazioni difficili. I fondi serviranno per costruire abitazioni e migliorare le condizioni di vita della popolazione.
Tra le città interessate c’è Rustenburg, nella Provincia di nordovest, vicino cui si trova la miniera di Marikana: la località dove nell’agosto di due anni fa 44 minatori furono uccisi dalla polizia durante uno sciopero e dove quest’anno un’altra agitazione per questioni salariali è durata cinque mesi con pesanti ripercussioni anche sulle condizioni di sicurezza.
Gli esperti del governo ritengono che almeno parte della violenza derivi dalle condizioni di vita dei lavoratori, che spesso abitano in accampamenti di baracche nei pressi dei pozzi minerari.
Di qui la decisione di destinare gli stanziamenti al miglioramento della situazione sociale.
Secondo il ministro delle Miniere Ngoako Ramathlodi, il coinvolgimento del governo “non sostituisce gli obblighi delle compagnie minerarie”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)