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In the market: Il dispiacere di fare la spesa

Da Tallman
In the market: Il dispiacere di fare la spesaIN THE MARKET (Italia 2009)
Regia: Lorenzo Lombardi
Sceneggiatura: Lorenzo Lombardi, N. Santi Amantini, Marco Martini, Eleonora Stagi
Interpreti principali: Ottaviano Blitch, Marco Martini, Elisa Sensi, Rossella Caiani
Sito Ufficiale
Tre amici in viaggio su una jeep per raggiungere un concerto imperdibile vanno incontro ad una grave avversità che li costringe a prendere la decisione di rifugiarsi in un supermercato per passare la notte. L'idea però si rivelerà per loro infausta quando scoprono che tra il personale del negozio si nasconde un serial killer che unisce l'utile al macabro.
In the market non è quello che si definirebbe propriamente come un film compiuto. Più giusto invece sarebbe presentarlo come una buona idea, una folgorazione giovanile che purtroppo non è stata accompagnata da un'adeguata realizzazione. E dispiace constatare come i suoi pregi si fermino pressappoco a quest'unico aspetto: infatti vedere i tre protagonisti nascondersi di notte in un supermercato potrebbe essere la concretizzazione di una delle tante situazioni ideali, fantasie recondite che hanno affollato le nostre menti puerili, ma che mai ci saremmo sognati di associarle ad uno scenario da incubo.Lombardi tuttavia, a parte questa riuscita intuizione, non è riuscito a conferire una precisa identità alla sua opera prima, affidandosi a stratagemmi di scarso valore pensati apposta per arrivare alla canonica durata di un'ora e mezza: insistenti rimandi e omaggi alla più o meno recente cultura horror, numerosi dialoghi che superano tranquillamente il confine dell'assurdo e l'immancabile doppiaggio che esaspera questa insensata ricerca dell'effetto "b movie".
In the market: Il dispiacere di fare la spesa
E' proprio a livello contenutistico che il film non soddisfa in maniera sufficiente, lasciando che tutto il centro dell'attenzione si sposti verso i prolissi scambi di battute e monologhi che all'inizio riescono pure a destare una certa curiosità (anche se non si tratta di una curiosità sana), ma che ben presto diventano irritanti dal momento che non servono a descrivere eventi rilevanti.Ma lo sbaglio principale sta nelle intenzioni originarie degli autori: non si capisce il motivo del perseverare in questa visione distorta che considera tutti i difetti secolari che hanno inficiato le precedenti opere italiane come dei pregi da ricalcare alla perfezione, nemmeno costituissero un illustre modello di cinema apprezzato universalmente. Insomma non è ben chiaro da quando l'imperfezione inaspettatamente è diventata uno stile da seguire senza apportare sostanziali modifiche in essa.Come se non bastasse la sceneggiatura fa attendere invano un risveglio che praticamente non avverrà mai, una delusione in parte attenuata dagli esigui ma comunque ottimi effetti speciali ad opera del maestro Sergio Stivaletti. Il "market" del titolo poi ben si presta a rappresentare metaforicamente l'approccio di Lombardi verso il genere,  ovvero quello di andare sul sicuro e preferire i prodotti già bell'e pronti, invece di creare qualcosa di personale, rifiutando questo ormai stancante gioco del citazionismo.
In the market: Il dispiacere di fare la spesa
In the market non è un film che fa la differenza e, guarda caso, fallisce proprio sul profilo commerciale: infatti non è la classica pellicola che offre motivi validi per riaffrontarne la visione e di conseguenza questo rende molto remota la possibilità d'acquisto da parte dell'appassionato che vorrebbe tenerne vivo il ricordo possedendone una copia nella propria videoteca. Insomma tutto questo per dirvi che, in previsione di una prossima uscita in dvd, difficilmente lo includerei nella mia lista spesa...
GIUDIZIO FINALE: 5

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