In tram

Da Loredana V. @lorysmart

Padri e figli.

Il papà “figo”, con il collo tatuato, orecchino d’oro con pendente al lobo sinistro, barba (curata) di tre giorni circa, montone Sherling e tablet per fotografare di tutto e di più, che ha un figlio circa decenne a sua immagine e somiglianza munito di minitablet. Cosa diamine vi mettete gli occhiali da sole se c’è nuvolo? O vi abbagliano le luci natalizie?

Dietro a me un bambino di etnia orientale di quattro o cinque anni, canta assieme al papà “A Natale puoi” :). Potenza della pubblicità. (ma fanno tanta tenerezza).

Mode.

Accanto a me ragazzo con pantaloni stracciati d’ordinanza, testa appoggiata al finestrino, occhi chiusi, auricolari.
Nell’attimo in cui il brusio delle voci dei passeggeri cessa, come pure il rumore del compressore, la musica assordante irrompe nel vagone.
Ma quanti decibel si spara nelle orecchie? Ed i peli che fuoriescono dagli strappi sulle ginocchia non sono certo un bello spettacolo.

Ragazza anche lei seguace dell’ultima moda, quella delle scarpe slacciate. Intenta a smanettare sullo smartphone si accorge all’ultimo istante di essere giunta alla sua fermata e nella fretta di scendere perde una scarpa. Un’anima buona gliela getta dalla porta che sta per richiudersi.
Moda? Non commento :).


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