In tv gli Uffizi meglio del varietà, lo scoglio sono gli ascolti (La Repubblica)

Creato il 20 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Sarà colpa (o merito) della crisi, ma in tv non si fanno più costosi varietà e si producono invece tanti programmi culturali. Nei canali digitali, sul satellite o sulle reti generaliste, si torna a sperimentare. Anche se l'offerta fatica a incontrare la domanda e gli ascolti sono bassi. "Se la diretta della Traviata dalla Scala viene seguita da 654 mila spettatori su Rai 5, non parlerei di flop: per noi sono ascolti imponenti, come quelli di Benigni", sostiene Pasquale D'Alessandro, direttore di Rai 5, "il primo canale in chiaro dedicato alle performing arts". D'Alessandro punta su un palinsesto "con tre serate dedicate al teatro, una al cinema d'autore e ai documentari, un'altra a opera, balletto e concerti. E il magazine domenicale Cool tour arte curato da Paolo Giaccio".
Sull'arte ha messo gli occhi anche SkyArte: "Abbiamo settanta ore di produzione. L'Auditel non ci misura, ma contiamo il maggior numero di download dell'area documentari", ricorda il diretore Roberto Pisoni. "Evitiamo l'approccio didascalico, mescoliamo i linguaggi. Da Potevo farlo anch'io a L'arte non è Marte". Basta con Pompei targata Bbc, si punta a esportare: dalla docu-fiction su Michelangelo ai Musei Vaticani in 3D, agli Uffizi. E poi la musica di Classica HD.
"La cultura in tv è un campo minato. Se non la fai la critica ti fucila e se fai pochi ascolti salti in aria" ironizza un dirigente di Canale 5, chiarendo perché Mediaset è a digiuno di cultura. Giancarlo Leone, direttore di RaiUno, è uno che osa: "Siamo la rete che fa più ascolti, abbiamo l'obbligo di sperimentare. Dopotuto non è brutto col critico d'arte Francesco Bonami e la dissacrante Geppi Cucciari è un tentativo di portare l'arte contemporanea sulla rete ammiraglia: fa l'8 per cento di share (744 mila spettatori la puntata su Roma), ma apre una nuova strada. Per me anche Mission è cultura, rivendico quel progetto, credo nella cultura dell'informazione su RaiUno: presto avremo le nuove puntate di Petrolio firmate da Duilio Giammaria".
RaiEducational è il marchio consolidato che sforna programmi per le tre reti Rai e il digitale. Da Tv Talk di Massimo Bernardini (900 mila spettatori su RaiTre) a Il tempo e la Storia (510 mila spettatori su RaiTre, 53 mila su RaiStoria). "Perché la cultura non fa grandi ascolti? Mezzo milione al giorno per Il tempo e la Storia non sono pochi. La Rai non può non fare divulgazione culturale, fa parte della sua missione" risponde Silvia Calandrelli, direttore della rete. "Non è più l'Auditel a misurare la bontà del programma. Il consumo culturale passa attraverso Internet e molti usano il replay".
Per far passare la cultura sul piccolo schermo si usano persino gli ingredienti del reality. Ne è un esempio l'ibrido Masterpiece, il talent per aspiranti scrittori di RaiTre. Ha acceso la curiosità di New York Times, Liberation, The Guardian e El Pais, ma gli italiani hanno storto il naso: ha debuttato con il 5% di share, 689 mila spettatori, la critica ha sparato pure sui giurati (Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo e Taiye Selasi) che assecondano la tendenza a fare un talent sui 'casi umani'. "La letteratura in Masterpiece si contamina nel linguaggio del talent, è un format inedito, una grande sfida", dice Andrea Vianello, direttore di RaiTre. "Noi decliniamo la cultura in modi accattivanti. Un esempio storico è Che tempo che fa di Fabio Fazio: lui è un po' la nostra Oprah Winfrey della cultura. E c'è Pane quotidiano di Concita De Gregorio, che ogni giorno presenta una diversa pietanza culturale".
A maggio con un'offerta in chiaro è nata LaEffeTv (Feltrinelli) che trasmette quotidianamente R-News il notiziario curato da Repubblica Tv. Il direttore di LaEffe, Riccardo Chiattelli, spiega: "Puntiamo a un mix di generi. Dal cinema alla fiction all'informazione. Ricordo ZeroZeroZero.Tv, ciclo di film-doc raccontati da Roberto Saviano (su narcotraffico e consumo di droghe) e Un mondo al verde con Carlo Petrini, documentari sull'economia verde e la crisi". Novità del 2014? "Gad Lerner torna con un programma di approfondimento itinerante in coproduzione con Repubblica Tv. Chiara Gamberale presenterà la versione tv del suo Per dieci minuti. E una Guida perversa all'ideologia di e con Slavoj Zizek, doppiato da Tatti Sanguineti".
Leandro Palestiniper "La Repubblica"

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