Secondo Erik Davis, autore di “Techgnosis”, la magia è l’inconscio della tecnologia: magia e alchimia praticate nei secoli passati hanno preparato l’avvento dell’era della tecnologia.
La tecnologia ha dato realizzazione a sogni e desideri di stregoni e alchimisti dell’epoca passata.
Secondo Davis “l’età della tecnica” ha dato realizzazione a tante ambizioni e desideri di tanti “gnostici” che grazie alla conoscenza e al sapere volevano sfidare “i limiti del possibile”.
Davis “per far luce” sul “mito tecnognostico” riporta alla vita miti e misticismo delle epoche passate per spiegare come siamo arrivati all’era della tecnologia.
Inoltre per Davis “l’era della tecnologia” è anche manipolazione mediatica e controllo.
Davis fa un paragone tra lo Chaplin di “Tempi Moderni” e il navigatore di internet contemporaneo facendo notare che entrambi sono “ingranaggi del sistema”, ponendo così evidenza sul tema dell’alienazione, alienazione estremizzata al massimo livello nella società contemporanea.
I pericoli di quello che Davis definisce “gnosticismo tecnologico” sono proprio questi: manipolazione, controllo, perdita della libertà, tutte conseguenze del “dominio tecnocratico”.
Secondo Davis nello stesso tempo grazie alla tecnologia possiamo anche dare realizzazione ai nostri sogni di libertà come per esempio con internet, il quale per tanti “navigatori” rappresenta la “nuova frontiera da esplorare”, la quale sembra infinita e senza controlli e costrizioni di alcun genere.
Davis valuta i pro e i contro dell’era tecnologica, la quale ci ha reso più liberi sotto tanti punti di vista ma anche più schiavi sotto altri.
Per Davis il “navigatore virtuale” ha trovato la libertà nelle “grandi praterie virtuali” che hanno sostituito quelle “mitiche e sconfinate” del “far west” americano: nello stesso tempo però è rimasto intrappolato in un groviglio di immagini e informazioni.