Consiglio numero due: affrontare la lettura senza pregiudizi e senza posizioni preconcette.
Un simile atteggiamento consentirà un’immersione più profonda nelle difficoltà e nella personalità del protagonista.
Difficile ma non impossibile.
Assumere i panni dell’osservatore esterno che non conosce assolutamente nulla degli argomenti trattati evitando quindi che le proprie esperienze personali possano influire sulle opinioni che vanno a formarsi.
Si apriranno in questo modo numerosi scenari inaspettati con punti di vista anche sorprendenti.
L’errore principale quando si affronta un argomento é quello di pensare di sapere già come stanno le cose.
Detto questo, il libro si rivela una quasi inesauribile fonte di riflessioni ben lontane da quello che possono essere i manuali di autostima o crescita personale.
Il semplice fatto che il protagonista non sia credente e giustifichi la sua decisione di non sottoporsi al percorso dei Dodici Passi con argomentazioni razionali e pertinenti, ritenendo il tutto più una sorta di “trasferimento di dipendenza” che un metodo vero e proprio, già questo mi ha fatto avvicinare al personaggio.
C’è poi tutta una serie di pensieri e citazioni che andrebbero qui riportate, ma bisognerebbe leggerle all’interno del loro contesto.
Mi limito solamente a riportarne alcune:
“Ognuno ha i suoi confini. Quando vengono varcati di solito é una cosa che sconvolge.”
“Accetterò gli eventi della mia vita come vengono. Bene e male verranno entrambi. Li accetterò come accetto me stesso in questo momento. Vengano pure.”
“Di cosa avevi paura? Di tutto. E che cosa é successo? Ho deciso di non averla.”
Il resto riguarda cose personali che ciascun lettore può scoprire da sé.
Se ci fossero più stelle il mio voto sarebbe sempre stato il massimo.
Intenso, cattivo, crudo e per buona parte vero, questo libro rappresenta una pietra miliare per la risalita dagli inferi di tante persone.
Non tanto per il metodo messo in pratica dal protagonista, quanto per una presa di coscienza che le cose sono difficili, ma a volte non impossibili.
Come si diceva, un libro da leggere senza pregiudizi o preconcetti.
Una storia pesante con un fondo di speranza proporzionale alla crudezza dei fatti.
Può essere letto come un romanzo e allora la storia risulta avvincente ed appassionante, ma può anche essere visto come una sorta di saggio e allora non c’è confronto con tutta quella serie di manualetti del cavolo del tipo “Come vivere meglio…” oppure “E’ facile smettere di…” buoni solamente per i diritti che fruttano agli autori.
Tempo di lettura: 12h 01m