Chi sono io per giudicare le Pixiwoo? E' quello che mi sto chiedendo. Mi sento una grossa responsabilità, ma è pur vero che non posso esimermi. Che se ho voluto i pennelli di Samantha Chapman ora ho l'obbligo morale di parlarvene. La storia di questo acquisto è nata così: avevo disperatamente bisogno - non è vero, era solo un "chiurito", come si dice dalle mie parti - di un buon set di pennelli per gli occhi. C'ho pensato per un sacco di giorni e credo di aver visitato tutti i siti di brand possibili e immaginabili. Alla fine, la mia scelta è ricaduta su questo: lo Starter Set della Real Techniques. L'ho ordinato tramite Cocktail Cosmetics (pensateci bene prima di cliccare sul link, perché è un sito molto pericoloso per chi ha il pallino del make up) e l'ho pagato 20 sterline, l'equivalente di 25 euro. Contiene cinque pennelli, e dunque praticamente è come se ciascuno costasse cinque euro: un ottimo prezzo, dal momento che si tratta di pennelli di una certa fattura. Non contenta, ho voluto fare il bis, nel senso che ho ordinato anche un pennellone da cipria, sempre della stessa linea: questo l'ho pagato 10 sterline e 95, sempre meno di quanto ne costerebbe uno simile da Sephora e company.
Quanto questi brushes siano belli potete vederlo anche da sole: adoro i manici, viola metal nel caso dei cinque che compongono lo Starter Set e arancione nel caso del Powder Brush. Quel che è certo è che non corrono il rischio di perdersi nel marasma di pennelli che ho sull'angolo della mia scrivania trasformato in postazione trucco. Si distinguono, eccome. Ora, la parte più tosta. Cercherò di parlarvi di tutti e sei. E lo farò in maniera molto semplice, perché non sono una make up artist né un'estetista, e quindi l'opinione che posso "offrirvi" è quella di una ragazza appassionata del mondo del trucco che è alla ricerca costante di prodotti e accessori che possano rendere più accessibile quest'affascinante dimensione. Su, cominciamo. Il primo che vi mostrerò è il Base Shadow Brush: molto semplicemente, un pennello da ombretto.
Occhio, però, perché non ha nulla a che vedere con i soliti applicatori che si trovano comunemente nei set: è morbido, molto morbido e un po' cicciotto, meno piatto di quelli che ho utilizzato sinora. Le setole sono compattissime e quindi, alla fine, funziona alla stessa maniera. Stende l'ombretto in polvere che è una meraviglia, anche se un piccolo appunto lo farei: le dimensioni sono apparentemente perfette, ma in realtà, chi ha la palpebra mobile piccola come la mia, deve fare un po' più d'attenzione nel maneggiarlo. Non è che se ne va per fatti suoi riservando prodotto dove non dovrebbe, per carità. Dovrete solo essere un tantino più precise per fare in modo che l'ombretto non esca fuori, tutto qui. Io ormai lo utilizzo quasi quotidianamente e ho imparato a usarlo per il meglio: praticamente, lavoro di "punta" anziché appoggiare tutte le setole, ed evito macchie e macchiette qua e là. Il secondo pennello è il Deluxe Crease Brush, un pennello da sfumatura.
Questo lo adoro in tutti i sensi: è bello cicciotto e anch'esso molto morbido: è un piacere, insomma, passarlo sulla palpebra. E sfuma che è una meraviglia: lo fa con precisione e, soprattutto, con una rapidità che non mi aspettavo. E' arrotondato, ragion per cui è ottimo anche per creare delle ombre nella piega. A questo do' dieci e lode. Poi, c'è il Brow Brush, il classico pennello angolato che servirebbe per le sopracciglia.
Ma siccome tendo (sbagliando, forse) a ignorare quei quattro fastidiosissimi peli che si trovano sopra agli occhi, lo utilizzo per applicare l'eyeliner, quando ho bisogno di una riga più spessa ed intensa: è molto più spesso di altri pennelli angolati che ho finora utilizzato (quello di Sephora, per esempio), ragion per cui scordatevi la linea sottile, anche perché non servendo a questo scopo le setole non sono rigide e compatte. Di questo farei a meno, insomma. O magari è la volta buona che mi convinco a metter mano alle sopracciglia senza limitarmi a tirar via i peletti in eccesso. L'altro pennellino che adoro è l'Accent Brush.