Pagine: 378
Titolo originale: Rude Awakenings of a Jane Austen Addict
Lingua originale: Inglese
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: Aprile 2011
Codice EAN: 97888200500476
Voto: 4/5
Sto forse sognando? si chiede confusa Jane Mansfield, una fanciulla inglese di inizio Ottocento, risvegliandosi all'improvviso in un ambiente sorprendente. L'ultima cosa che ricorda è di essere caduta da cavallo. Sì, Jane aveva appena scoperto che il suo fidanzato aveva un'altra, quando era montata in sella ed era corsa via disperata, cadendo poi rovinosamente.
Ma che cos'era successo dopo? Perché ora si è svegliata in una stanza che non ha mai visto prima, mentre due sconosciute dai capelli dipinti e dagli abiti troppo succinti le danno irrispettosamente del tu, millantando di essere sue amiche? E chi è lo strano individuo di nome Wes, che somiglia in modo incredibile al suo fidanzato fedifrago e che continua a chiamarla Courtney?
Ben presto, e dopo una serie di terribili figuracce, il mistero è svelato: Jane non sta affatto sognando, ma si trova intrappolata nei panni di Courtney, alle prese con una vita caotica, nella ancor più caotica Los Angeles del Ventunesimo secolo. Un universo strabiliante in cui le signore pranzano in locande pubbliche senza accompagnatori e i protagonisti del suo romanzo preferito, Orgoglio e Pregiudizio, si agitano senza sosta dentro una scatola luminosa...
Dopo il successo di Shopping con Jane Austen, ecco la divertente storia di una dolce fanciulla della Reggenza, in fuga da convenzioni sociali e problemi di cuore, costretta a mettere ordine nell'esistenza di una donna di oggi, con cui sembra avere in comune solo la passione per Jane Austen. O forse no...Dopo aver letto Shopping con Jane Austen (trovate la recensione qui) ed essermi divertita a leggere delle disavventure di Courtney, catapultata dalla Los Angeles dei nostri giorni all’Inghilterra dei tempi della Reggenza, non potevo lasciarmi scappare assolutamente quest’altra ventata di aria fresca. E sono felicissima della mia decisione. Ho riso fino alle lacrime e ho pianto fino a sorridere di gioia.
Jane si ritrova a dover gestire la vita di Courtney, inizialmente spaesata e sconvolta, ma poi lentamente con l’aiuto dei libri di Jane Austen (e ne ha scritto più di uno, non riesce a trattenere la gioia!) e addirittura i film tratti dai romanzi della sua scrittrice preferita (che meraviglia!) riuscirà a districarsi tra un ex fidanzato invadente e traditore, un migliore amico che vorrebbe essere qualcosa di più, un lavoro (una nobildonna che lavora?) e delle sincere amicizie. Arriverà a capire che, nonostante il mondo in cui è stata catapultata sia scioccante e talvolta decisamente indecente e imbarazzante, offre alle donne molte possibilità che alla sua epoca non erano minimamente contemplate. Possibilità di istruzione, di lavoro, di indipendenza e soprattutto libertà di prendere ogni decisione per gestire la propria vita.
“Armeggio intorno alla superficie curva, che si protende da un tubo più spesso sopra il quale c’è… una pompa a mano? Possibile che questa minuscola dimora abbia una pompa dell’acqua? Di sicuro si arrende al mio tocco e il gocciolio diventa un getto potente di acqua che proviene dal cilindro ricurvo. E non uno scricchiolio o una scossa, non un insetto morto o una zaffata sulfurea, né una sfumatura di marrone. Solo chiare, fresche acque e – santo cielo! – quando muovo la manopola sulla sinistra l’acqua è tiepida e poi calda! Com’è possibile un simile miracolo?
“Ammiro la sua sicurezza, la stessa sicurezza che sembrano possedere tutte le donne di questo tempo, con i loro discorsi sulla volontà di realizzare i propri desideri, sul matrimonio, il divorzio e l’indipendenza, come se tutto il mondo fosse alla loro portata e potessero sistemarlo e organizzarlo come desiderano.”
“La maggior parte di noi vive la sua vita quotidiana come se stesse dormendo. Non guardiamo quello che abbiamo di fronte agli occhi. Non vediamo che ci costruiamo da soli delle fantasie sulle intenzioni nostre e altrui senza avere la benché minima conoscenza di ciò che noi o loro sono davvero.”
“E come dice Fanny Price di Mansfield Park: Ciascuno di noi è la migliore guida di se stesso, e se ci attenessimo a questo, nessun’altra persona potrebbe fare di meglio.”
“Nel frattempo forse faresti meglio a ricordarti le parole della tua eroina preferita: chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere di essere sicuro di aver giudicato bene fin da principio.”