LA VIGEZZINA
Superato il fiume Toce su un ponte a travate metalliche, dopo circa 4 km di percorso la linea giunge a Masera (296 m s.l.m.), dove abbandona la piana di Domodossola e inizia a salire con percorso a tornanti ed elevata pendenza attraversando pendii soleggiati coltivati a vigneto: lo sguardo spazia oltre Domodossola e la Val Bognanco, verso i 4000 metri della Weissmies e le montagne del Sempione.
Nei pressi della fermata di Creggio si staglia la caratteristica Torre medievale di Fra’ Dolcino, l’eretico condannato al rogo citato da Dante nella sua Divina Commedia e che la leggenda vuole sia nato qui.
Dopo il grazioso paesino di Verigo (595 m s.l.m.), da cui si gode un magnifico panorama, con un percorso a mezzacosta immerso in un magnifico bosco, la ferrovia tocca le fermate di Marone (718 m s.l.m.) e Coimo (793 m s.l.m.) e arriva alla stazione di Orcesco, posta a quota 816 m s.l.m., oltre la quale si entra nella parte pianeggiante e prativa della Valle Vigezzo, disseminata di piccoli nuclei abitati.
Passata Druogno, a 826 m s.l.m. dopo oltre 16 km di percorso, si raggiunge il punto più elevato della linea, in corrispondenza dello spartiacque della valle: qui la vallata si allarga ancora e formaun magnifico altopiano con prati e conifere.
La linea inizia ora a scendere dolcemente verso la Svizzera attraversando un piano prativo lungo il quale troviamo la fermata di Prestinone, nei cui pressi una moderna cabinovia conduce alla Piana di Vigezzo, località sciistica invernale e punto di partenza per passeggiate ed escursioni.
Si prosegue poi oltrepassando il Melezzo orientale e ci si inoltra lungo il versante sinistro orografico della gola valliva scavata dal fiume, che scorre in direzione del Lago Maggiore, e dopo la fermata di Villette e quasi 26 km di percorso si raggiunge la stazione di Re, a 680 m s.l.m., paese noto per il Santuario dedicato alla Madonna del Sangue meta di pellegrinaggi da tutta Italia e dal Ticino.
Da qui la linea, con un tracciato tortuoso sempre in lieve discesa, oltrepassate le fermate di Folsogno-Meis e del paese di Olgia, arriva al confine con la Svizzera, che viene superato alla progr. 32+340 sul ponte di località Ribellasca a quota 552 m s.l.m..
Oltre la frontiera si raggiunge la stazione elvetica di Camedo: hanno inizio le Centovalli, solco vallivo che prende il nome dai molti valloncelli che solcano questi pendii di prati e boschi di castagni e che la ferrovia supera con una successione di spettacolari viadotti metallici o in muratura.
Oltrepassate le fermate di Borgnone e di Palagnedra, dalla quale si vedono il paese e il bacino artificiale sul Melezzo, si arriva alla fermata di Verdasio (531 m s.l.m.), in prossimità della quale due impianti a fune permettono belle escursioni sui monti circostanti.
Proseguendo verso Locarno in lieve discesa lungo il Melezzo, si incontrano le fermate di Cavigliano, Verscio e Tegna, raggiungendo poi la stazione di Ponte Brolla (254 m s.l.m.) con le magnifiche gole rocciose del fiume Maggia; da qui la linea costeggia la strada cantonale e il fiume sino a scendere in galleria al di sotto dell’abitato di Locarno e, passata le fermate di Solduno e Sant’Antonio, termina la sua corsa nel capolinea sotterraneo posto in corrispondenza della stazione delle Ferrovie Federali Svizzere di Locarno, frequentatissimo centro turistico sul Lago Maggiore, molto noto anche per il suo Festival Internazionale del Cinema che si tiene ogni estate nella Piazza Grande, caratteristica per i suoi portici e la pavimentazione in ciottoli.