In viaggio nelle Marche per scoprire i tesori naturali e rurali dell’Esino-Frasassi

Creato il 17 novembre 2014 da Viaggiarenews

Nelle Marche, dolce terra degradante al mare, si possono scoprire angoli di territorio ricchi di storia, cultura, tradizioni, incantevoli bellezze naturali e scorci di ambienti rurali che hanno resistito al furore della moderna meccanizzazione oppure che più di recente, si sono riappropriati del territorio causato dal riflusso industriale in evidente affanno produttivo ed occupazionale.

In provincia di Ancona, lungo le ridenti colline coltivate a vigneto della Valle del fiume Esino, su fino alla dorsale di confine dell’Appennino umbro-marchigiano, è racchiuso uno scrigno di rare bellezze, storiche, artistiche, architettoniche e naturalistico-ambientali, di grande suggestione e fascino.

Si tratta del territorio ricompreso nelle Comunità Montana dell’Esino-Frasassi (http://www.cmesinofrasassi.it/ ) con sede a Fabriano, nel cui comprensorio sono inseriti dieci Comuni (Acervia,Cerreto d’Esi, Cupramontana, Fabriano, Genga, Mergo, Rosora, Sassoferrato, Serra San Quirico e Staffolo) ed al cui interno è incastonato il Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi (http://www.parcogolarossa.it/ ), istituzione con sede a Serra San Quirico, che rappresenta la maggiore area protetta delle Marche ed in cui sono inseriti i Comuni di Fabriano, Genga, Arcevia e Serra San Quirico.

Nello splendido scenario costituito dal paesaggio appenninico, le colline inseguono i dislivelli che generano profonde vallate intervallate da pianori e monti di più dolce sommità. Mentre la conformazione geologica della zona e l’estesa rete di fenomeni carsici hanno consentito, nel corso dei millenni, la formazione di condotti e cavità che hanno portato alla formazione tra le altre, delle spettacolari e mozzafiato Gole della Rossa e di Frassassi, le cui prime Grotte furono scoperte nel 1971 da un gruppo di speleologi marchigiani.

Le multiformi condizioni naturalistico-ambientali che identificano e contraddistinguono questo territorio, consentono anche lo sviluppo di varietà di vegetazione molto diversificate ed anche la ricca fauna presente nelle valli, gole e colline degradanti annovera specie non usuali nell’area marchigiana, come l’aquila reale, il lupo, il capriolo e l’istrice, quest’ultimo tra l’altro, simbolo del Parco. E mentre nelle numerose grotte abbondano nutrite colonie di diverse specie di pipistrelli, anche gli uccelli sono generosamente rappresentanti nel Parco da oltre 100 specie nidificanti.

Inoltre, nell’area del Parco è possibile effettuare numerose escursioni immersi nella natura, fruendo di 40 sentieri segnati e di 15 itinerari definiti che permettono di ammirare mirabili e suggestivi scorci, percorrendo i frastagliati ed aspri rilievi montagnosi e di godere di splendidi panorami dalle cime appenniniche più elevate. Escursioni da effettuare sia a piedi che a cavallo, ma anche in mountanbike, oppure praticando numerosi sport alternativi come arrampicate, escursioni speologiche oppure la canoa.

Tra i diversi Comuni a spiccata valenza storica ricompresi all’interno della Comunità Montana e tra essi il più popoloso, è il borgo di Fabriano, con territorio comunale  posto al confine tra la provincia di Ancona e l’Umbria.

In controtendenza rispetto a quasi tutte le altre realtà territoriale poste nel cuore del territorio marchigiano che soffrirono, in epoche e con andamenti diversi, il progressivo abbandono delle campagne, Fabriano è stata da sempre connotata da una spiccata vocazione manifatturiera che attirava mano d’opera non solo dal circondario. Così, in origine del borgo, ad una diffusa presenza ed attività di fabbri, che tra l’altro ispirarono lo stemma comunale, seguirono esperti artigiani nella lavorazione di pelle, lana e tintori ed infine, si affermarono i cartai che portarono, per la qualità della carta prodotta – fu loro la scoperta della filigrana – fama e ricchezza alla città. Testimonianze storiche, attrezzature di lavorazione antiche e dimostrazioni pratiche della produzione della carta a mano, sono fruibili visitando il Museo della Carta e della Filigrana. (http://www.museodellacarta.com/ ) Inoltre, in occasione di una visita o per vacanza, vale la pena andare a vedere, fino al 30 novembre, l’interessante Mostra allestita presso la Pinacoteca Civica, “Da Giotto a Gentile-pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento”. (www.dagiottoagentile.it )

Ma, oltre all’ambiente, ai borghi medioevali ed alle emergenze storiche, architettoniche e culturali, un viaggio od un soggiorno in queste terre non possono prescindere da una visita al monumento naturale costituito dalle Grotte di Frasassi. Si tratta di un ambiente poliforme, unico e grandioso. Un ecosistema sotterraneo articolato e complesso che si estende per almeno 30 chilometri, terzo complesso apogeo del mondo per vastità, ma che detiene il primato per la fruibilità. Infatti, la parte riservata alle visite turistiche e facilmente percorribile da tutti, si estende lungo un percorso di 1,5 chilometri, impiegando circa 90 muniti di visita con accompagnamento obbligatorio da parte di una guida professionale.

Oltre al percorso turistico, sono fruibili anche altri due percorsi a difficoltà modulata; il percorso azzurro, di difficoltà medio/bassa, della durata di circa due ore ed il percorso rosso, di difficoltà media, che dura circa tre ore. (www.frasassi.com )

Piergiorgio Felletti

Dove dormire:

Hotel “Le Muse” – Via Cavour, 106, Fabriano (An);  hotellemusefabriano.it

Hotel Gentile da Fabriano – Via Giuseppe di Vittorio, 13 Fabriano (An)www.hotelgentile.it 

Dove mangiare:

Hotel Gentile da Fabriano; www.hotelgentile.it

Ristorante Le Copertelle, Via Giacomo Leopardi, 3, Serra San Quirico (An)www.lecopertelle.com

Per degustazioni: Cantine Moncaro – Via Piandole, 7/a, Montecarotto (An)http://www.moncaro.com/


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