stanotte sono seduto fuori in giardino, abbandono la mia abituale postazione sulla scrivania o sul letto grazie al consiglio, o meglio minaccia, di mia madre ("io mi sveglio alle 5 del mattino per andare a lavoro, la notte non voglio sentire da camera tua questo tic tic tac tac del computer, poi la musica alta negli auricolari! quindi perchè non vai in giardino!? c'è pure fresco!"). e la scelta oggi non è assolutamente sbagliata, infatti l'odio non fa altro che aumentare la temperatura in camera mia, e questo è un odio veramente profondo e soprattutto molto molto antico. l'odio è rivolto verso italia1. troppo banale dite? è come spare sulla croce rossa in effetti, fanno talmente tanto pena che non ci sarebbe molto da dire su questo mezzo d'intrattenimento per il modesto popolino, che propina all'uomo medio tette e culi, nella speranza che la sua attenzione si concentri sulle più attraenti (e meno "volgari") parti femminili piuttosto che sui gravi problemi che affliggono il nostro (vostro) paese. io generalmente me ne sbatto altamente, come già dissi in passato, ovvero qui, non guardo la televisione quindi poco può fregarmene. tanto un giorno me ne andrò e allora l'italia saranno cazzi vostri. il punto è che oggi la televisione si è prepotentemente insinuata all'interno della mia serata:
location: pizzeria; ora: circa le 21; protagonisti: io, la mia dolce metà, due pizze, cameriere e altre persone totalmente irrilevanti che facevano da contorno alla serata; antagonista: immenso televisore da 69'' sintonizzato su italia1.
mentre mangiavo beatamente la mia pizza adolescenziale, la mia attenzione fu catturata da sonorità anni '80 provenienti dall'immenso piccolo schermo. a quanto pare (visto che il volume non era tanto alto da permettermi di distinguere bene le parole) il programma mirava a far conoscere ai giovani di queste generazioni ormai fallite, senza alcun tipo di etica, di morale, di ideale, insomma senza nulla in testa, quello che era il movimento musicale e le mode degli '80. "cazzarola" potrebbe pensare qualcuno "un programma decente su italia1, incredibile, far conoscere la grande musica anni 80 ai giovani. cosi almeno smettono di ascoltare stà merda" e invece no! zam zam (tutti i dirtitti dell'espressione riservati a pisello®) quel canale mostrava si la musica anni 80, ma la musica di merda, commerciale. insomma l'equivalente di quello che viene trasmesso oggi in radio e nei principali mezzi di diffusione musicale di massa. lentamente ci avviciniamo al mio motivo d'incazzo maggiore, infatti anche questo ha contribuito a farmi girare i maroncini, ma mai quanto quello che sto per arrivare a scrivere. infatti dopo questa bella carrellata di musica di merda si passa al cinema. e li ho pensato "dai su il cinema negli anni '80 ha sfornato capolavori che quasi quasi mi sento male (cit. d'autore questa eh) e invece di cosa vanno a parlarmi!? dell'origine dei cinepanettoni! MAI L'AVESSERO FATTO
intervistano quel cerebroleso di de sica (figlio ovviamente), il cui unico merito nella vita è essere stato uno spermatozoo di uno dei più grandi attori italiani. danno il microfono a quel minorato mentale di boldi, il cipollino della televisione italiana, che andrebbe messo sottolio e mai più aperto. ma soprattutto hanno mostrato spezzoni di film che hanno contribuito a lanciare questo filone impietoso di film che ogni inverno tormentano i miei sogni, e tra questi film c'era pure lui. ci ho dedicato un post intero, questo, a uno dei miei motivi di sveglia, uno dei miei compagni d'adolescenza, di vita matura e sempre lo sarà. insomma fantozzi. ora dico io, ora voglio sapere, ma che cazzo ci appiccica fantozzi con un cinepanettone!? cosa ha in comune con gente che scorreggia, tromba, e dice "a stronzo!"!? cosa ha da condividere con pure azioni di mercato mirate al nulla totale, al messaggio completamente privo di contenuto. fantozzi, ma soprattutto paolo villaggio, il messaggio ce l'avevano eccome, era un messaggio disperato che cercava di avvertirci della fine che avrebbe fatto la nostra società, dello schifo che ci saremo trovati a vivere. ma ovviamente no, la televisione, il potere dice che è meglio ridere godendo delle vacanze nella super meta esotica di de sica, della figona che si fa un vecchio viscido come boldi.
mio fratello derek dice sempre che bisogna terminare un post con una citazione, dice che c'è sempre qualcuno che ha detto la cosa nel migliore dei modi. perciò se non riesci a fare di meglio ruba da lui e farai la tua figura. ho scelto una citazione che penso vi piaccia: "mario: anche lei ha preparato un natale ad hoc ? paolo: no... a rio!". parte la musica.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
un regalo riuscito
Questo è stato uno dei regali di compleanno più graditi. Lo avevo desiderato da quando l'ho sfogliato la prima volta sugli scaffali della libreria, e per fortun... Leggere il seguito
Il 22 giugno 2015 da Clode
SOCIETÀ -
L’unione fa la forza? Un detto che non ci appartiene!
di Grazia Nonis. Se l’Italia fosse una persona in carne ed ossa, sarebbe già in cura da uno psichiatra. Di quelli bravi, il migliore nel suo campo. Ma forse... Leggere il seguito
Il 17 giugno 2015 da Freeskipper
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Un’altra morte illustre: stavolta tocca al leader di al Qaeda in Yemen
(Pubblicato su Formiche)C’è la conferma diretta di al Qaeda: il leader yemenita Nasir al Wahishi è stato ucciso da un attacco aereo americano (probabilmente un... Leggere il seguito
Il 16 giugno 2015 da Danemblog
SOCIETÀ -
Incollati alla poltrona - Irrottamabili senza vergogna
L'impresentabile De Luca eletto in Campania con i voti di De Mita. L'indagato Castiglione non si dimette da sottosegretario. E tanti altri che sostengono il... Leggere il seguito
Il 14 giugno 2015 da Tafanus
POLITICA, SATIRA, SOCIETÀ -
L’Edicola on Line: I 10 articoli più letti nel mese di Maggio 2015.
1.- Come eliminare i cookie di un dato dominio dai vari browser:ecco la guida. I cookie sono delle piccole stringhe di testo inviate dai server di un sito a un... Leggere il seguito
Il 11 giugno 2015 da Hugor
CULTURA, SOCIETÀ -
“Il canale bracco” di Marino Magliani
una recensione di Gordiano Lupi. Il vento qui ha le sue pause, nulla del rumore di un torrente gonfio in Val Prino. Non si espande, non rotola, di fatto... Leggere il seguito
Il 10 giugno 2015 da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ