Sono tutti salvi i passeggeri, circa 1.700, oltre a 600 uomini d’equipaggio, ma la nave, a motori spenti, ha dovuto attendere per ore l’arrivo di quattro rimorchiatori prima di essere portata, in serata, nel terminal crocieristico di Marghera. La Zenith, costruita nel 1992 e ristrutturata nel 2006, dopo l’allarme scattato alle 4 è stata guardata a vista dagli uomini di Capitaneria di porto, Carabinieri e Vigili del fuoco, mentre in passeggeri, in un primo tempo radunati sul ponte più alto, hanno proseguito le normali attività di bordo.
Tanto è bastato ad alimentare – a due settimane di distanza dalla manifestazione con tafferugli davanti alla Marittima e in barca nel canale della Giudecca – nuove polemiche su chi si batte contro il passaggio dei grattacieli del mare a poche decine di metri di distanza da Piazza San Marco. «Per non andare alla deriva senza motori, la Zenith ha dato fondo alle ancore tra Porto Levante e Chioggia: cosa succederebbe – chiede il comitato No Grandi Navi – se un incidente analogo avvenisse in Bacino di San Marco oppure con la nave da crociera in coda nel Canale dei Petroli tra una petroliera, una chimichiera, una porta carbone, come vorrebbero Costa e il sindaco, Giorgio Orsoni, con le loro proposte?».
Un problema anche all’attenzione degli stessi armatori. «Venezia è un caso eclatante di destinazione che sta diventando problematica per la crociera, noi aspettiamo e vediamo» ammette da Bruxelles il presidente dell’associazione internazionale delle compagnie di crociera in Europa, Manfredi Lefebvre d’Ovidio. «Noi spostiamo le navi dove c’è un regime accogliente – continua – dove non ci fanno manifestazioni contro». Una risposta indiretta alla presa di posizione del comitato No Grandi Navi, che dopo il caso di oggi chiede un immediato cambio di rotta in laguna.
La sala operativa della capitaneria di porto di Venezia ha ricevuto una chiamata di soccorso alle 4 di stamane. Partita da Ravenna, la Zenith sarebbe dovuto arrivare a Venezia intorno alle 8. L’incendio, domato dallo stesso personale dell’imbarcazione, ha riguardato la sala macchine. Tutti i passeggeri (1672, oltre a 603 uomini d’equipaggio) sono stati fatti radunare sul ponte superiore, mentre la nave si bloccava in mare, a motori spenti, a causa del guasto ai propulsori, a 16 miglia tra Porto Levante e Chioggia.
Fonte: Il Gazzettino