Incenerire il marito per farne un diamante

Creato il 21 luglio 2014 da Salvatore1

Premetto di non averci mai pensato. Che delle mie ceneri si potesse fare un diamante. Poiché sono un cultore della cremazione, l'intesa con mia moglie è che le mie ceneri siano disperse al vento o in mare. Non custodite in un'urna, cosa che non piace a me che sono alquanto claustrofobico e neanche a mia moglie che è alquanto impressionabile. Ma adesso appare un'alternativa sagacemente proposta dalla Ditta Taffo e dalla brillante (???) agenzia di comunicazione al suo servizio che sta riempendo i muri della Capitale. Come spiega il direttore commerciale di Taffo, probabilmente destinato ai vertici dell'Olimpo del management (altro che Marchionne...), le ceneri del contraente (della materia prima) vengono spedite ad una impresa elvetica specializzata che, in qualche mese (non so perché tanto), trasforma il carbonio delle ceneri appunto in diamante. Non sono un esperto di comunicazione, ma azzardo che l'operazione sia più pubblicitaria che di marketing. Immagino che pochi si avvarranno del servizio anche perché scommetto che sia più conveniente per la signora moglie comprare un diamante in un negozio di preziosi piuttosto che pagare l'esosa fattura di Taffo. A parte il valore affettivo (???) ovviamente. Ne parlo però perché se anche la brillante proposta fosse mera pubblicità di marchio, mi sembra indubitabile che il solo pensarla possibile (e reale per qualche “appassionato/a) rappresenti un bel salto in avanti (???). Mi viene da pensare che l'epoca che stiamo vivendo sarà ricordata come quella che portò a compimento la mercificazione totale e abrogò gli ultimi tabù. L'epoca che soppresse definitivamente sentimenti ed emozioni, con le ragazzine che impararono a far sesso una tantum per una borsetta e le mogli che esorcizzarono la paura della morte riducendo il marito in brillante. P.S. Se apparirò critico in questa noticina, sarà segno che non ho comunicato il mio reale pensiero. In realtà guardo con sostanziale indifferenza all'epilogo coerente della filosofia pragmatica e materialistica che ci attraversa.