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Inceneritore spento grazie al Parlamento europeo, Cremona resta ai bordi e ai pizzetti

Creato il 06 ottobre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Dire la verità è tanto umiliante e penoso?
Se il Parlamento europeo quest’anno non avesse posto un limite alla vita degli inceneritori, Cremona come altre città si godrebbe il suo mostro per sempre e per soldi. E nessuno avrebbe ascoltato Maria Grazia Bonfante che del progetto Amali parla, su Facebook e su questo blog, da oltre un anno, inascoltata. Ha inviato lettere a tutti i comuni, un anno fa e oltre, e lettere a tutti i consiglieri regionali della provincia di Cremona e organizzato tante iniziative utili con Salvare il Paesaggio.
Pizzetti viene a riciclare da riciclando anti-renziano la stessa canzone “eravamo tanto bravi e lungimiranti a bruciare rifiuti” (e Renzi è un appassionato di inceneritori) e Bordi vuole salvare il teleriscaldamento, dannoso per l’economia dei cittadini. Il teleriscaldamento è un errore storico come l’inceneritore. Non lo dico io. Persone più competenti lo dicono da tempo. Cremona è troppo piccola e poco abitata per il teleriscaldamento così com’è ora.
Senza essere chimici, scienziati, esperti, distruggere con le fiamme è un gesto violento. Riciclare, cioè recuperare, pare intuitivamente un gesto più intelligente, a colpo d’occhio. Si è riusciti a non investire nel recupero. L’Aem ha investito in tutto tranne che nel suo futuro.

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