Il provvedimento, che giunge dopo un iter tortuoso iniziato con la legge finanziaria 2007, stabilisce che all’energia elettrica prodotta da impianti alimentati a biomasse, della potenza superiore a 1 MW, è riconosciuto dei certificati verdi con un coefficiente di moltiplicazione pari a 1,8.
Il decreto definisce inoltre le tipologie delle biomasse che potranno essere utilizzate per produrre energia elettrica al fine di ottenere i certificati verdi. Si tratta si biomassa e biogas derivanti da:
- prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ovvero la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura, comprendente sostanze vegetali e animali, e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse;
- biomassa da intese di filiera, ovvero prodotti nell’ambito di intese di filiera o contratti quadro;
- filiera corta, ovvero prodotta entro il raggio di 70 km dall’impianto di produzione dell’energia elettrica.
La lunghezza del predetto raggio è misurata come la distanza in linea d’aria che intercorre tra l’impianto di produzione dell’energia elettrica e i confini amministrativi del Comune in cui ricade il luogo di produzione della biomassa (individuato sulla base della tabella B allegata al decreto).
Per quanto riguarda la tracciabilità, il produttore di energia dovrà trasmettere al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, entro il 30 novembre di ciascuno degli anni per cui si richiede l’emissione dei certificati verdi, la documentazione in relazione a ciascuna tipologia di biomassa (contenuta nella tabella A del decreto) e in particolare una serie di informazioni circa i fornitori stessi, le specie di ciascuna materia prima, il quantitativo di prodotto ottenuto e così via.
Per richiedere i certificati verdi e accedere al coefficiente moltiplicativo di 1,8 è inoltre necessario presentare al Gestore Servizi Energetici domanda di qualifica Iafr (impianti a fonti rinnovabili), prerequisito imprescindibile per l’ottenimento di incentivi previsti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Superate le verifiche il produttore potrà percepire gli incentivi. Oltre a determinare la provenienza delle biomasse, l’esito della verifica del ministero punta al controllo della quantità delle biomasse utilizzate dal produttore di energia elettrica nel corso dell’anno solare. (zeroemission.tv)
fonte: