Metti insieme a tavola un presidente vulcanico, un allenatore argentino che ha fatto grandi cose col Lanus ed è portatore di un calcio moderno e spettacolare ed un ex attaccante che fece piangere i tifosi della Juventus nel lontano 1997-98, portando la Champions League in quella Madrid che poi (dopo una parentesi alla Fiorentina ed il ritiro col Levante) l’avrebbe accolto da dirigente: di per sè uno strano trio, quello composto da Maurizio Zamparini, Guillermo Barros Schelotto e Predrag Mijatovic, e se all’allegra combriccola si aggiunge anche l’ombra (sempre meno ”ombrosa”, a dirla tutta) di Vladica Lemic, per gli amici Vlado, allora gli scenari attorno al Palermo iniziano a farsi sempre più intricati e nebulosi.
Esatto perchè, dopo aver cercato per anni investitori stranieri e surrogati del buon vecchio Paperon de’ Paperoni che potessero entrare a far parte della società rosanero, ed aiutarlo a mandare avanti il club in un mercato sempre più dispendioso, Zampa ha deciso di affidarsi anima e corpo proprio allo stesso Lemic, da lui descritto come un ”un amico e collaboratore, un agente ed intermediario di levatura internazionale che cura gli interessi di vari allenatori e calciatori ad oggi tesserati da numerosi top-club europei”: una definizione lusinghiera e che in parte risponde a verità, visti i legami dell’agente serbo con alcune big, su tutte il Chelsea di Abramovic, di cui è consulente ed amico fidato.
Lemic ha infatti messo la sua firma su svariate operazioni condotte dai Blues, anche in virtù del suo strettissimo rapporto con Frank Arnesen e Piet de Visser, un rapporto nato ai tempi del PSV e mai sopito, che ha portato i due a stringere contatti ed affari con la VL Sports Consulting (VL= Vladica Lemic, e chi se no?) e portare l’agente alla corte di padron Roman, una volta che quest’ultimo aveva acquisito il club londinese: Kezman, Alex e Robben sono solo alcuni dei nomi portati al Chelsea da Lemic, anche in virtù degli ottimi rapporti con la Philips, ed i suoi legami con le big portano anche al Real Madrid ed ai trasferimenti di Huntelaar, Drenthe e Modric nelle fila delle merengues.
Un grande colpo e due grandi flop, soprattutto quello di Drenthe, subito sparito nell’oblio dopo il fallimento blanco (ora gioca nel Baniyas e negli Emirati), e le operazioni d’acquisto degli oranje vengono firmate e controfirmate proprio da Predrag Mijatovic, colui che all’improvviso è in corsa per diventare vicepresidente esecutivo dei rosanero: all’epoca Mija era il ds del Real, ed il suo rapporto di stima ed amicizia (ma anche qualcosa in più: Mijatovic è il ”padrino” del buon Vlado, una figura dall’altissimo significato nell’ex Jugoslavia, con obblighi di lealtà e fedeltà) con Lemic è conclamato, ed ha portato i due a viaggiare spesso a braccetto, e lavorare in coppia da intermediari nel trasferimento di Eto’o all’Anzhi.
Abbiamo dunque accennato al rapporto tra i due serbi che lavoreranno al fianco di Zamparini (anche se l’ex Real deciderà solo a giugno, dopo una fase di studio, se accettare l’incarico), un rapporto che ha portato Lemic a consigliare l’inserimento di Mijatovic in società, ed inoltre lo stesso agente ha il patrocinio dell’operazione-Schelotto: Zamparini non ha mai nascosto l’importanza di Vlado nell’approdo in Sicilia dell’ex tecnico del Lanus, che gli è stato consigliato una volta che aveva rescisso il suo contratto col Granate, ed ha colpito il vulcanico patron per le sue idee moderne ed il suo calcio offensivo.
Dei dubbi legati alla differenza tra il 4-3-3 studiato e coltivato dal Mellizo (che si è portato il gemello Gustavo in Sicilia, come collaboratore tecnico) ed il gioco precedente dei rosanero, sommati anche ad una rosa priva di esterni offensivi, abbiamo già parlato in precedenza (leggi qui), e quindi ora andiamo ad analizzare quanto stia diventando preponderante la presenza di Vlado Lemic nel mercato del Palermo, una presenza che ne fa ben più di un consulente e di un ”subordinato” al ds Gerolin.
La longa manus del serbo si può notare in svariati affari, a partire dagli acquisti di Jajalo e Djurdjevic, assistiti dal suo amico fidato Curkovic, e si è allargata pian piano col passare dei mesi: se a questi due nomi aggiungiamo Trajkovski, anch’egli riconducibile al duo serbo, abbiamo tre potenziali titolari rosanero legati al nome di Lemic, e non sono pochi. E poi ci sono le operazioni invernali: Posavec e Nestorovski (che arriverà a giugno) in primis, ma anche il tanto sbandierato Balogh, acquistato per 2 milioni dal Debreceni e già gravato delle stimmate di ”nuovo Cavani” (i soli 3 gol in 18 gare nel modesto torneo ungherese, se ce lo consentite, ci lasciano qualche dubbio), e le uscite di Cassini (Inter Zapresic, prestito) e probabilmente Arteaga (Hajduk Spalato, per ora il prestito è stato bloccato da Schelotto), tutti affari nei quali Lemic ha agito da intermediario o, per meglio dire, da ”ds in pectore” del club rosanero.
Lo stesso ruolo avuto nell’affare-Cristante, nel quale l’agente nato in Croazia ha cooperato con Giuseppe Riso per convincere il Benfica a far partire il giovane ex Milan in prestito, in virtù dei suoi buoni uffici con le Aquile lusitane (Lemic assiste Sulejmani e Matic, passati all’SLB nelle scorse sessioni), club al centro di vari rapporti di potere e legami neanche troppo nascosti coi fondi d’investimento (Doyen Sports su tutti, vedi il trasferimento di Ola John e molti altri): una mediazione ben riuscita, visto che Cristante è approdato a Palermo e Lemic ha piazzato al Benfica il ”suo” Saponjic, il classico caso dei ”due piccioni con una fava”.
Insomma, la situazione in casa-Palermo è caotica, e la presenza di Lemic, un ottimo conoscitore di calcio e stimato uomo di mercato, che però vanta anche legami con svariati soggetti discussi, su tutti quel Pini Zahavi che è legato a doppio filo ai fondi d’investimento (attualmente è in ”guerra” con lo Sporting, club anti-Doyen, per la cessione di Carrillo), non può non suscitare dubbi, vedendo anche come il potere dell’agente serbo stia crescendo di mese in mese.
Il rischio a lungo termine per il Palermo potrebbe essere quello di diventare un punto di transito per i giocatori ”patrocinati” dai fondi e dalle TPO*, oppure una succursale del Chelsea in stile-Vitesse (ma dietro l’arrivo del duo Lemic-Mijatovic non sembra esserci Abramovic), il club che diventa il primo approdo dei giovani tesserati dai Blues, ma difficilmente Zamparini, affezionato com’è al suo ruolo di padre-padrone, lascerà carta bianca ai suoi nuovi ”amici” e collaboratori, o almeno questa è la speranza di chi ha conosciuto il Palermo per le sue operazioni lungimiranti (Pastore-Dybala-Vazquez su tutte) e geniali: chissà che tra qualche mese questa nebulosa connection non sia solo un ricordo da archiviare, anche se i movimenti attuali dei rosanero lasciano tutt’altra sensazione…
*TPO= Third Part Ownership, il possesso dei giocatori da parte dei fondi che è stato ufficialmente vietato dalla FIFA, ma in realtà sopravvive, come dimostra da ultimo il caso-Calleri, formalmente tesserato dal Deportivo Maldonado (di proprietà del fondo Stellar Group).