Scarcerato l'imprenditore Faustino Giacchetto, 50 anni il prossimo novembre, ritenuto l'indagato numero uno delle maxi-inchieste della Procura di Palermo, "Grandi eventi" e "Ciapi" che, nel giugno scorso, aveva portato all'arresto di 17 persone tra ex assessori regionali, funzionari pubblici, imprenditori e faccendieri. Giacchetto, originario di Canicattì (Ag) che è difeso dagli avvocati, Giovanni Di Benedetto e Fabrizio Biondo, è stato assegnato agli arresti domiciliari.
Nel mese di agosto era stato scarcerato il dirigente regionale del servizio turistico di Taormina, Antonino Belcuore, difeso dagli avvocati Claudio Gallina Montana e Mario Pavone e per il quale si erano affievolite le esigenze cautelari. A suo carico erano cadute alcune ipotesi di reato relativa a presunta corruzione e turbativa d'asta mentre i pm proseguono gli accertamenti a suo carico in ordine al reato di accordo illecito con Giacchetto per pilotare una gara d'appalto per il campionato femminile di golf. Anche su questo fronte gli avvocati Belcuore hanno presentato ai magistrati palermitani un dettagliato dossier ed una memoria difensiva.
Giacchetto e Riggio, in relazione al "Ciapigate", sono stati accusati di associazione per delinquere «per essersi stabilmente associati tra loro- scriveva il Gip nell'ordinanza d'arresto - allo scopo di commettere più delitti di natura patrimoniale, fiscale e contro la pubblica amministrazione». Giacchetto, scriveva sempre il giudice Petrucci, tra l'altro, «in qualità di ideatore, promotore e organizzatore dell'associazione, si occupava di predisporre i diversi progetti del Ciapi Palermo da presentare alla Regione Siciliana per l'ottenimento delle pubbliche provvidenze; elaborare i cosiddetti "piani media" dei numerosi progetti del Ciapi Palermo; predisporre gli ordinativi (poi sottoscritti da Riggio Francesco) nei confronti dei fornitori del Ciapi».