Ho ripreso la mia inchiesta sulle dinamiche tra social media e ricerca dei contenuti, chiedendo ad alcuni esperti del settore SEO quali fossero le loro considerazioni in merito alle influenze delle dinamiche social nel loro lavoro.
Oggi risponde Andrea Cappello.
Cura un autorevole blog tematico, scrivendo anche su molte altre testate online, è membro di SEMPO (Search Engine Marketing Professional Organization), la più importante associazione mondiale sul Search Marketing .
I motori di ricerca si specializzano e tarano le conversazioni ed il personal brand: Google Real Time Search e Bing social search,
Che segnale è questo? Verrà creato un segmento di ricerca specializzato o è una tendenza verso algoritmi che prevedano un mix tra indicizzazione corporate e social?
A cosa servono i motori di ricerca? A far trovare agli utenti quello che si aspettano. Qual’è il miglior strumento ad oggi per conoscere un prodotto o un servizio o un’azienda? ….il passaparola.
Partendo da questi due semplici principi non si può non rispondere che motori e social stanno procedendo a braccetto, ricercando algoritmi cui poter far emergere i siti più meritevoli per attinenza, popolarità e segnalazione. Credo si stia valutando il problema di trovare delle logiche “antifrode” per fare in modo che non nascano “social seo farm” borderline come sono successe in passato con le doorpage prima e la link farm dopo (anzi tuttora).
Detto questo, oggi si sta sperimentando e Google comincia a far comparire risultati social/corporate in vicinanza perché credo che le due cose debbano stare vicino. Abbisogno di parlare del prodotto, ma ho bisogno anche di reperire informazioni sui siti ufficiali o editoriali.
Da quello che si può intuire vedendo le ultime mosse sue e dei suoi partner sembra che Facebook si voglia posizionare come il principale motore di ricerca. Vedendo quindi Google come suo diretto concorrente e non altri social media. Che cosa pensi che comporti questo per l’attività SEO?
Non credo FB possa e voglia nel breve rubare spazio a Google nelle ricerche, se non quelle con un taglio prettamente “social”. Qui la partita è aperta e tutta da definire. Per il SEO tradizionali significherà lasciare spazio ad un SEO molto diverso per impostazione mentale, cultura e capacità, il Social SEO, che più che programmare e smanettare ne saprà di Pubbliche Relazioni e digital strategy. E non sarà più un SEO quindi, ma uno specialista di social media marketing e relazioni online. Meno tecnico, più strategist.
Secondo le tue osservazioni e sperimentazioni quanto pesa nel posizionamento complessivo di un brand una Fan Page di Facebook, e le interazioni esterne come gli Ilike?
Per Google Zero. Giustamente.
Anche Twitter sta investendo notevolmente sulla ricerca dei suoi contenuti pensi che questo comporti delle nuove strategie SEO?
Twitter propaga link a velocità della luce, ma sono link che con la stessa velocità puoi muoiono perché escono dalle serp in quanto “scompaiono”. Anche qui vale il discorso di cui sopra. Se l’attività di SEO prevede ottimizzazione e valorizzazione del Page Rank “tradizionale”, e si hanno budget anche per attività di social media marketing di peso e continuative e ben fatte, anche twitter ha il suo peso. Ma chi può permettersi oggi tale attività ben fatta? Nella pratica, più che pensare al SEO, chi vuole svettare grazie al social media marketing deve pensare e imparare a comunicare con efficacia online, impostando strategie di comunicazione con risorse umane dedicate e con una filosofia nuova di relazione con il mercato. Tutta roba che non è alla portata (per cultura, filosofia, budget) della maggior parte ne delle PMI e ne dei SEO.
Quanto pesano menzioni, retwitt, hashtag per il rank di un pagina
Molto nel breve, poco nel medio, quasi nulla nel lungo periodo.
Anche Linkedin sta aprendosi all’esterno.Con i gruppi aperti il valore dei commenti e delle citazioni saranno presi in considerazione per pesare un contenuti, la pertinenza, la rilevanza?
Non c’è differenza nei social media, che siamo twitter, linkedin, facebook o altri, per la valutazione dei contenuti degli utenti. Perché dovrebbe esserci? Tutto è utile per creare reputation e brand awareness. Linkedin, a differenza di altri, è meno pieno di falsi utenti e per tale ragione i suoi commenti potrebbero essere più affidabili. Ma per ora l’influenza nelle serp , se c’è, è minimale.
Come stanno rispondendo Viadeo e altri business social network rispetto alla necessità di dare rilevanza esterna ai profili e ai contenuti editoriali?
E chi ha detto che questa è una necessità??
La link popularity è un parametro che verra sostituito a poco a poco dalle corrispondenze social ( Fan, Follower, friends ), ha ancora senso dare importanza al Moloch backlink ?
“Ho tanti link quindi esisto e svetto“. Oggi la situazione è questa, e per oggi credo un periodo che tranquillamente arriverà fino alla fine del 2012. Certo, il tipo di link utile ha subito da Google un pesante trattamento anche rispetto al recente passato, per cui anche nel fare link building occorre saperne un po’. Ma qui il discorso è lungo e tecnico. Casomai segnalo il nostro Corso SEO a chi volesse approfondirlo.
Mobile, geolocalizzazione, Google Maps, geo social networking sono matera di studio per un esperto SEO ?
Certo che si. E non potrebbero non esserlo visto il prossimo futuro che vede gia per il 2012 gli smartphone superare i pc per vendite. E smartphone vuol dire local. Per non parlare poi di Google che tutto fa pur di sapere chi sei e dove sei per darti risultati attinenti. Bene lo sa poi chi usa Chrome, che non può non essere traccato segmentato spiato sezionato monitorato geolocalizzato dalla grande G.
Anche nell’e-commerce il social commerce, la condivisione di indormazioni e di esperienza sui prodotti, porterà molti cambiamenti nei investimenti SEO ?
No, porterà dei cambiamenti negli investimenti nelle strategie di digital marketing, di cui il SEO è una componente “tecnica”. Non è possibile continuare a parlare di SEO e di Social mettendoli nella stessa barca. Sono equipaggi diversi per viaggi diversi che trovano anche un denominatore comune nelle serp ma che vanno gestite con competenze specifiche di cui i SEO poco ne sanno (giustamente, visto che devono fare altro). A meno che non si abbiano in mente strategie black social…
Posizionamento naturale contro tecniche di posizionamento, chi vincerà alla luce di tutte queste considerazioni?
Le tecniche di ottimizzazione e posizionamento sono al servizio dei risultati naturali. Ma siccome il naturale è influenzabile dall’uomo, il binomio rimarrà tale per sua natura. Credo però che sarà sempre più difficile influenzare le serp con tecniche borderline. E questo è un bene per tutti, ma soprattutto per gli utenti (SEO compresi).
Grazie Andrea e a presto