Noi che combattiamo.
Noi che rispettiamo.
Ma non abbiamo paura di criticare con civiltà, ma con fermezza e, all'occorrenza, con durezza.
Noi che non abbiamo paura delle nostre idee.
Noi che coltiviamo l'autonomia delle nostre opinioni.
Noi che crediamo che un mondo migliore sia (comunque) possibile.
Noi che non manchiamo di sollevare i pugni contro l'ingiustizia.
Noi che pensiamo che la cultura possa cambiare il mondo.
Noi che ci illudiamo che la letteratura possa salvare il mondo.
Noi, da oggi, siamo tutti un po' più soli.