incipit

Creato il 09 dicembre 2012 da Guchippai


Quando uscì dalla cabina n.7 il portiere era un po' pallido; cercò il berretto che aveva posato sul termosifone nella stanza dei telefoni."Di che si trattava?", chiese il telefonista, seduto al suo pannello di comando, la cuffia alle orecchie e le dita ingombre di spinotti rossi e verdi."Mia moglie, l'hanno portata in ospedale, all'improvviso. Non capisco proprio che senso abbia. Lei dice che ci siamo. Ma non è possibile che sia già a quel punto, santo Dio!", disse il portiere.Il telefonista lo ascoltò soltanto a metà, dato che stava collegando qualcuno. Disse di sfuggita: "Calma, calma e gesso, signor Senf. Vedrà che domattina avrà il suo bambino...".Vicki Baum, Grand HotelQuando uscì, nel 1929, questo libro diventò subito un best seller, al punto che già tre anni dopo Hollywood ne trasse un celeberrimo film che vinse pure  l'Oscar. Il film lo avevo visto anni fa e ne ricordavo la trama giusto a grandi linee; il libro l'ho trovato strepitoso. L'autrice è bravissima nel delineare i caratteri dei protagonisti e nel descrivere che cosa passa nel loro animo. Attraverso i sei personaggi principali, riesce a descrivere non solo l'umanità, ma anche la società dell'epoca. Che, volta e prilla, non era poi molto diversa da ora. Le do anche il merito di aver costruito una trama corale e che non induce in un happy ending scontato, anzi, che riflette in pieno tutta l'ironia, anche amara, che il destino riserva.


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